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Università di Agrigento. 17 Consiglieri Comunali scrivono alla deputazione regionale per salvarla dalla chiusura


Ben 17 consiglieri comunali del Civico consesso di Agrigento hanno firmato un doumento unitario per chiedere alla deputazione regionale tutta di impegnarsi a stralciare l’art. 3 delle Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2017 e di riscrivere l’articolo al fine di poter “salvare” il Consorzio Universitario Agrigentino.

I consiglieri chiedono in particolare che il CDA del Polo debba essere composto da membri scelti dai soci fondatori, dovendosi ritenere il Cupa una azienda speciale degli enti che si sono costituiti in consorzio; che deve essere garantita la possibilità di stipulare convenzioni con più di un ateneo contemporaneamente, come disciplinato dallo statuto del CUPA; che dovrebbe essere previsto un contributo ordinario fisso da parte della regione per il Cupa di circa 700.000 euro, così da rendere il consorzio autonomo finanziariamente e quindi in grado di stipulare convenzioni con più atenei, assolvendo alle norme statutarie.

A firmare il documento spedito alla deputazione agrigentina e non solo, i consiglieri del Comune di Agrigento: Pietro Vitellaro, Nino Amato, Gioacchino Alfano, Margherita Bruccoleri, Daniela Catalano, Teresa Nobile, Alessandro Sollano, Alfonso Mirotta, Gianluca Urso, Nello Hamel, Piera Graceffa, Enzo Licata, Mariagrazia Fantauzzo, Gabriella Battaglia, Giorgia Iacolino, Salvatore Falzone, Rita Monella, “in uno spirito unitario che supera le formazioni politiche ed ideologiche”.

L’appello si è reso necessario poichè la Regione Sicilia con l’art 3 della legge finanziaria vuole negare: la natura del consorzio di ente strumentale ovvero azienda speciale dei soci che lo hanno costituito, escludendo i soci del CUPA dalla “governance” del consorzio; lo statuto del consorzio che disciplina la possibilità di stipulare contemporaneamente convezioni universitarie con più di un ateneo; l’indipendenza economica del Consorzio, ponendo una serie di condizioni e preclusioni per l’accesso ai fondi.