⦿ Ultim'ora

Università Palermo. Prof e studenti contro il Green Pass: “Il vaccino non è obbligatorio non possiamo essere discriminati”


“Il vaccino non è obbligatorio, i non vaccinati non possono essere discriminati. Non sono un no vax, ma sul fatto che sia vaccinato o meno non rispondo. Credo nei vaccini per gli over 50, ma tra i giovani, se pesiamo costi o benefici, è meglio non farlo, ma comunque si tratta di una scelta individuale”.

Questo il pensiero di Gandolfo Dominici, 47 anni, professore associato di marketing alla facoltà Economia dell’Università di Palermo, che ha scritto una lettera riservata al rettore – sotto riportata – e lanciato una petizione online.

Come ipotizzabile, la lettera ha innescato tensioni, tra le quali quella dell’ordinario di Scienze dalla Terra Vito Ferro che su Facebook risponde:Non possiamo avallare l’idea che un economista si trasformi in un medico- infettivologo perché sarebbe come ammettere che 1 vale 1. Chiedo al mio rettore di intervenire “.

Il fronte dei contrari al green pass, che dicono “Non siamo contro il vaccino e non chiamateci no vax”, è vasto e annovera una dozzina di professori, tra cui i colleghi di Economia Salvatore Tomaselli, Salvatore Cincimino e Massimo Costa e Livia Romano di Psicologia e Scienza della Formazione, una quindicina di amministrativi e molti studenti, pare circa 2000. il Prof Dominici, ovviamente motiva la sua scelta: “Non siamo contro il vaccino e non chiamateci no vax, il vaccino non previene i contagi, soprattutto con la variante Delta, come dimostrano gli ultimi dati, le notizie da Israele e le stesse dichiarazione e l’infettivologo americani Fauci: il tampone è molto più sicuro e chiediamo che sia gratuito per chi deve accedere all’università”. Inoltre Dominici ha firmato un appello al Consiglio D’Europa “in difesa del diritto allo studio e del divieto di discriminazione”, che sarebbero violati dal Green Pass.

Simili le motivazioni di Massimo Costa, ordinario di scienze economiche e fondatore del movimento Siciliani Liberi: “Non metto in discussione le politiche vaccinali, ma non esiste l’obbligo vaccinale e i vaccini non garantiscono maggiori coperture contro la trasmissione del virus. Non sono un no vax ma un libertario, sui vaccini è normale che ci siano incentivi, ma non costrizioni né sanzioni”.

L’uscente rettore Fabrizio Micari, – che il 31 ottobre sarà sostituito dal nuovo eletto Midiri – ha subito detto no ai tamponi a carico dell’ateneo, anche se, almeno per il semestre gli esami universitari resteranno a distanza: “È fuori discussione che l’università paghi i tamponi per chi ha deciso di non vaccinarsi. Sul Green Pass c’è una legge nazionale ed è una misura che sposiamo con convinzione. Fare i tamponi per tutti sarebbe pure impossibile, semmai nel primo periodo saremo più elastici. Ma poi scatteranno sanzioni disciplinari per chi non si adegua, mentre gli studenti non potranno accedere se non con tampone”.

Di seguito la lettera.

AL DIRETTORE GENERALE

DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO

È ben noto che recente DL 111/2021 comporta serie problematiche di natura etica, legale e di tutela dei diritti civili.

In breve:

L’articolo 1, comma 6 del DL 111/2021 inserisce al DL 52/2021 l’articolo 9 ter, secondo cui:

“Dal 1° settembre 2021 e finoal31dicembre2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine ditutelarelasalute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione in presenza del servizio essenziale di istruzione, tutto il personale scolastico del sistema nazionale di istruzione e universitario, nonché gli studenti universitari, devono possedere e sono tenuti a esibire la certificazione verde COVID-19 di cui all’articolo 9, comma 2.”

L’articolo 9, comma 2 del DL 52/2021 prevede:

Le certificazioni verdi COVID-19 attestano una delle seguenti condizioni:

a) avvenuta vaccinazione anti-SARS-CoV-2, al termine del prescritto ciclo;

b) avvenuta guarigione da COVID-19, con contestuale cessazione dell’isolamento prescritto in seguito ad infezione da SARS-CoV-2, disposta in ottemperanza ai criteri stabiliti con le circolari del Ministero della salute;

c) effettuazione di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo al virus SARS-CoV-2.”

La lettera degli studenti e docenti Unipa al rettore

Non è quindi previsto l’obbligo del vaccino.

Ciò peraltro è pienamente coerente con quanto previsto dal Regolamento Europeo 221/953 secondo cui:

“È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l’opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinate.”

La norma di cui al DL 111/2021 viola diritti costituzionalmente garantiti, nello specifico, l’articolo 34 della Costituzione, secondo cui: “…I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.”

Inoltre, emerge una palese violazione dell’articolo 14 – divieto di discriminazione della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e dell’articolo 2 – diritto all’istruzione del Protocollo addizionale alla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali.

Non si vuol in questa sede entrare nel merito della palese violazione di norme fondamentali a tutela dei diritti umani, ma garantire a tutti gli Studenti e a tutto il Personale, docente e TAB, l’accesso alle sedi universitarie.

Ciò al precipuo fine di assicurare piena funzionalità dei servizi e ampia possibilità di usufruirne, evitando al contempo di onerare Studenti e Personale che liberamente non sono obbligati al vaccino, di effettuare ripetutamente test antigenico rapido o molecolare a proprie spese.

In considerazione che l’alternativa alla vaccinazione è il tampone, si propone di far organizzare apposite stazioni per la esecuzione di test antigenico (rapido) gratuito agli Studenti, ai Docenti ed al Personale TAB che hanno legittimamente scelto di non vaccinarsi.

Di fatto, dal punto di vista della sicurezza sanitaria, il test rapido è più sicuro del vaccino. È infatti noto che alcune varianti si manifestano anche nelle persone vaccinate.

L’attività può essere efficacemente gestita con il fondamentale ausilio della Scuola di Medicina e Chirurgia e del Policlinico. Dal recente bilancio dell’Ateneo emerge inoltre la disponibilità di risorse finanziarie. Parte delle quali certamente può esser investita per garantire lo svolgimento dei servizi dell’Ateneo in piena funzionalità e sicurezza.

In chiusura, ma non irrilevante, la precisazione che i firmatari non pongono questioni circa la propensione, o meno, ad aver somministrato il vaccino, argomento quest’ultimo che trascende le soluzioni operative che qui si propongono, e che i firmatari ritengono efficaci per lo svolgimento delle attività di Ateneo in condizioni di sicurezza, ed anche con soluzioni economiche”.