Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e l’omologo americano Marco Rubio, hanno avuto una conversazione telefonica “su iniziativa di Washington”: concordi a collaborare per un accordo
Lo riporta la Tass che cita il ministero degli Esteri russo. Lavrov e Rubio, nel loro colloquio telefonico, hanno concordato futuri “contatti regolari, anche in preparazione a un vertice russo–americano”. Secondo la Tass, che cita il ministero degli Esteri russo, “Le parti hanno manifestato la volontà reciproca di interagire su questioni internazionali di attualità, tra cui la soluzione della questione Ucraina, la situazione in Palestina e in generale in Medio Oriente e in altre aree regionali”, ha aggiunto il Ministero.
Il Cremlino ha sottolineato che Lavrov e Rubio hanno concordato di mantenere un canale di comunicazione per risolvere i problemi accumulati nelle relazioni russo-americane “nell’interesse della rimozione delle barriere unilaterali alla cooperazione commerciale, economica e di investimento reciprocamente vantaggiosa, ereditate dalla precedente amministrazione”.
Secondo il Cremlino, i due hanno avuto uno scambio di opinioni sui modi per porre fine in tempi brevi alla linea avviata dall’amministrazione di Barack Obama nel 2016 sul “massimo inasprimento delle condizioni per il funzionamento delle missioni diplomatiche russe negli Stati Uniti”, che comportava misure di ritorsione. “È stato concordato di organizzare una riunione di esperti in un futuro molto prossimo per concordare passi concreti per rimuovere reciprocamente gli ostacoli al lavoro delle missioni estere russe e statunitensi”, ha concluso il ministero.
Inoltre il segretario di stato Marco Rubio, con il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, e l’inviato del presidente per il Medio Oriente Steve Witkoff si stanno dirigendo in Arabia Saudita per avviare colloqui di pace con i negoziatori russi e ucraini. Lo riferisce Politico citando un parlamentare repubblicano e due funzionari statunitensi a conoscenza del piano. Non ci saranno tuttavia né l’inviato speciale di Trump per i colloqui Ucraina-Russia, Keith Kellogg, né rappresentanti di altre grandi potenze europee, che come già affermato da Kellogg, sono esclusi dai colloqui.