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USA: “Kiev nella Nato non è realistico. Si a un’Ucraina sovrana ma riportarla ai confini precedenti al 2014 è irrealistico”

“Gli Stati Uniti non credono che l’adesione dell’Ucraina alla Nato sia un esito realistico di un accordo negoziato. Siamo ad un momento critico della guerra, il conflitto deve finire. Vogliamo un’Ucraina sovrana e prospera, ma riportarla ai confini precedenti al 2014 è irrealistico”

Lo ha detto il nuovo capo del Pentagono Pete Hegseth aprendo la riunione del gruppo di contatto ministeriale Nato a Bruxelles sull’Ucraina, presieduto dalla Gran Bretagna a cui partecipa per la prima volta. Hegseth ha aggiunto che “Non ci deve essere una Minsk 3 in Ucraina, robuste garanzie di sicurezza devono essere date per far sì che non inizi ancora una guerra, ma devono essere assicurate da truppe europee e non europee e se ci sarà una missione di peacekeeping non deve essere una missione Nato e non ci deve essere la copertura dell’articolo 5”.

Hegseth ha inoltre chiarito che “Dovrà esserci una solida supervisione internazionale della linea di contatto. Sia chiaro: nell’ambito di qualsiasi garanzia di sicurezza, non verranno dispiegate truppe statunitensi in Ucraina”.

“Il presidente Donald Trump è stato chiaro con il popolo americano e con molti dei vostri leader: fermare i combattimenti e raggiungere una pace duratura è una priorità assoluta. Intende porre fine a questa guerra attraverso la diplomazia, portando sia la Russia che l’Ucraina al tavolo dei negoziati. E il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti aiuterà nel raggiungere questo obiettivo. Perseguire questa illusione non farà che prolungare la guerra e causare ulteriori sofferenze” ha spiegato agli alleati Hegseth,

IL neo segretario alla Difesa statunitense, ha affermato che gli Usa avranno come “priorità in futuro l’Indopacifico” e l’Europa in Europa dovrà “assumersi la responsabilità della difesa convenzionale”. Ed ha aggiunto che”Gli Usa restano impegnati nella Nato e nella sicurezza dell’Europa ma non tollereranno più squilibri”, riferendosi alla richiesta del presidente Trump che ha chiesto ai Paesi dell’Alleanza di portare la spesa per la difesa della Nato al 5%”.

Su questo tema gli ha fatto eco il segretario generale dell’Alleanza, Mark Rutte, che alla presenza del nuovo segretario alla Difesa americano Pete Hegseth, è tornato ad invitare gli alleati a innalzare laspesa per la difesa della Nato “sopra il 3%”. “Nel 2024 gli alleati Nato in Europa e Canada hanno investito 485 miliardi di dollari nella difesa, un aumento di quasi il 20% rispetto al 2023, con ben due terzi degli Alleati che spendono almeno il 2% del loro Pil in difesa. Mi aspetto che ancora più alleati raggiungano e in molti casi superino l’obiettivo nel 2025. Dobbiamo fare molto di più”, ha sottolineato.

“Dobbiamo fare molto di più per avere ciò di cui abbiamo bisogno per la deterrenza e la difesa, in modo che il peso sia condiviso in modo più equo”, ha spiegato Rutte al suo primo viaggio al quartier generale dell’Alleanza, evidenziando a più riprese che se la Nato si ferma all’obiettivo del 2% “non potrà difendersi tra cinque anni” e ribadendo la necessità di “più sforzi” nella spesa da destinare alla difesa.