Le conclusioni sull’Ucraina sono state adottate a 26 al vertice Ue di Bruxelles, secondo la stessa modalità del consiglio straordinario di due settimane fa, aggirando dunque il veto di Budapest
Lo fanno sapere fonti europee. I leader europei, dopo lo scambio di vedute con Volodymyr Zelensky, hanno discusso della situazione sul campo in Ucraina e dello stato di avanzamento dei colloqui guidati dagli Stati Uniti. “È stata condivisa l’opinione che al momento non siano in corso veri e propri negoziati”, assicura un alto funzionario europeo. I leader si sono anche confrontati poi “sui modi migliori per influenzare” questo processo e hanno condiviso un “forte accordo”, come risulta dalle conclusioni a 26, sulla necessità di “continuare a sostenere l’Ucraina politicamente e militarmente”.
Nel testo si legge anche che “L’Unione Europea mantiene il suo approccio di ‘pace attraverso la forza’, che richiede all’Ucraina di essere nella posizione più forte possibile, con le sue solide capacità militari e di difesa come componente essenziale”.
I leader europei non hanno però potuto approvare la proposta dell’Alta rappresentante dell’Unione Europea Kaja Kallas di impegnare fino a 40 miliardi di euro in aiuti militari all’Ucraina quest’anno, con un contributo di ciascun paese in base alle sue dimensioni economiche, ma dopo il no di Orban e anche di alcuni governi, in particolare dell’Europa meridionale, ha ridimensionato la proposta esortando i leader dell’Ue a impegnare 5 miliardi di euro per le munizioni d’artiglieria destinati e all’Ucraina per rafforzare la sua posizione nei colloqui di pace.
Kallas ha Ha detto ai giornalisti che ora si sta concentrando su ciò che il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy – che avrebbe parlato al vertice in collegamento video – dice di aver bisogno con maggiore urgenza, come 2 milioni di proiettili di artiglieria al costo di 5 miliardi di euro. “Dovremmo almeno iniziare a fare un passo davvero concreto – non solo a parole, ma anche nei fatti – per aiutare l’Ucraina in questo momento. Perché più sono forti sul campo di battaglia, più sono forti dietro il tavolo dei negoziati”, ha detto Kallas. Ma anche questa proposta non è stata approvata