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Via libera della Lamorgese: più soldi per accogliere i migranti. Salvini: “Si riapre il portafogli degli italiani. Vergogna”


Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha dato il via libera al provvedimento per aumentare i soldi destinati ai soggetti che si occupano di accoglienza degli immigrati e l’ex ministro Salvini commenta: “Il governo riapre i portafogli degli italiani. Vergogna”

Il Viminale ha cancellato il decreto Salvini che riduceva a un massimo di 26 euro per migrante le spese per i servizi nelle strutture. Il ministro Luciana Lamorgese – dopo diversi bandi andati deserti – ha disposto l’invio di una circolare ai prefetti con nuove regole per gli appalti che aumentano i fondi per l’accoglienza ai migranti.

Matteo Salvini ha subito commentato: “Dopo aver riaperto i porti, il governo riapre i portafogli degli italiani, aumentando i soldi per chi accoglie richiedenti asilo e fa ripartire il business legato agli sbarchi. Vergogna!”.

La Lamorgese giustifica il provvedimento, già firmato dal capodipartimento Michele Di Bari, come una risposta necessaria alle richieste arrivate dalle prefetture di tutta Italia, dopo che gli ultimi bandi erano andati deserti e nei centri per i richiedenti asilo e i rifugiati si rischiava di andare in emergenza per la carenza di cibo, vestiti, ma anche servizi obbligatori come gli interpreti e i mediatori culturali.

I decreti Salvini avevano ridotto ad un massimo di 19 euro per chi è nelle grandi strutture e 26 per chi è negli appartamenti, la somma erogata per singolo migrante. Con questo provvedimento si torna ai vecchi compensi con “l’assistenza sanitaria complementare da porre a carico dell’appaltatore che può essere rimborsato a parte rispetto al prezzo pro capite al giorno posto a base di gara”. Secondo il Viminale i fondi in più serviranno a garantire sia le visite periodiche, sia gli interventi di pronto soccorso. Il provvedimento inoltre prevede possibili ritocchi anche ai contratti in corso per scongiurare defezioni delle ditte fornitrici.

A seguito del provvedimento arrivano anche le dichiarazioni del viceministro del Pd, Matteo Mauri: “Salvini aveva lasciato la macchina senza benzina, in questo modo l’abbiamo rimessa in moto nell’interesse di tutti”.