“La Russia è d’accordo con le proposte per la fine delle ostilità, purché portino a una pace a lungo termine e alla rimozione delle cause della crisi”
Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin durante una conferenza stampa con l’omologo bielorusso Aleksander Lukashenko. “L’idea in sé è corretta e la sosteniamo certamente”, ha proseguito, “ma ci sono questioni che dobbiamo discutere. E penso che dobbiamo parlare anche con i nostri colleghi americani”. Una telefonata al presidente degli Stati Uniti “è possibile” nelle prossime ore, ha aggiunto.
Putin di fatto ha confermato quanto anticipato dal consigliere diplomatico del Cremlino, Yuri Ushakov, ossia che il cessate il fuoco temporaneo proposto è “nient’altro che una tregua momentanea per permettere all’esercito ucraino di riorganizzarsi”, sottolineando che “misure che imitano azioni pacifiche in Ucraina non servono a nessuno”. Il presidente russo infatti ha espresso perplessità sulla tregua riguardo al meccanismo per controllare eventuali violazioni e sottolineato che l’Ucraina potrebbe usare il cessate il fuoco di 30 giorni per continuare la mobilitazione e il riarmo. Quanto alla situazione nella regione di Kursk, ha assicurato che “è sotto il nostro controllo” e che “le forze armate ucraine sono circondate e in completo isolamento”, aggiungendo: “Nel Kursk ucraini possono arrendersi o morire”.
Nel video pubblicato da Ria Novosti, Putin spiega quale sia il suo pensiero sulla proposta di tregua
“Ci sono tante questioni aperte sulla tregua”, ha detto il presidente russo Vladimir Putin. “Il cessate il fuoco è giusto, ma tante cose vanno discusse”, ponendo alcune questioni: “Chi controllerà la tregua? Il fronte è lungo 200 chilometri. Gli ucaini hanno bisogno di 30 giorni per una nuova mobilitazione e per rifornirsi fornitura di armi?”.
Il presidente russo ha detto di avere una serie perplessità su come sarebbe organizzata un’ipotetica tregua con l’Ucraina, affermando che in linea generale sostiene l’idea di un cessate il fuoco, ma che ci sono una serie di sfumature che è importante considerare:
- non è chiaro chi darà l’ordine di fermare le ostilità in Ucraina e quale sarà il prezzo da pagare;
- Kiev può utilizzare la tregua temporanea per la mobilitazione forzata e la fornitura di armi, la questione su come controllarla deve essere risolta;
- inoltre cosa faremo a Kalinin nella regione di Kursk? Se fermiamo le ostilità per 30 giorni, cosa significa? Che tutti i soldati ucraini circondati e intrappolati se ne andranno senza combattere, dovremmo lasciarli uscire dopo che hanno commesso molti crimini contro i civili?
- Oppure la leadership ucraina darà loro l’ordine di deporre le armi?”
- La Russia negozierà i prossimi passi per porre fine al conflitto in base alla situazione sul terreno;
Putin non ha comunque escluso di discutere con Trump l’idea di una tregua
- Se gli Stati Uniti e la Russia si accordassero sulla cooperazione nel settore energetico, allora si potrebbe garantire un “gasdotto” per l’Europa.
- “Siamo d’accordo con le proposte per fermare le ostilità, ma partiamo dal fatto che questa cessazione dovrebbe portare ad una pace a lungo termine ed eliminare le cause originali di questa crisi”.
Sulla situazione nella zona operativa speciale
- La situazione “sul terreno” nella zona di combattimento sta rapidamente cambiando;
- L’Ucraina deve chiedere urgentemente agli americani un cessate il fuoco in base alla situazione sul terreno;
- Le truppe russe avanzano in quasi tutte le aree di contatto bellico;
- la situazione nella regione di Kursk è completamente sotto controllo;
- Il gruppo di militanti ucraini che ha invaso la zona di confine di Kursk è completamente circondato e isolato;
- Il personale militare ucraino bloccato nella regione di Kursk dovrà scegliere: arrendersi o morire;
- Uno dopo l’altro, l’esercito russo sta portando via gli insediamenti attorno a Sudzha.
“Il gruppo che ha invaso il nostro territorio è in isolamento. Questo è completo isolamento e completo controllo del fuoco… Se nei prossimi giorni si verificherà un blocco fisico, nessuno potrà andarsene. Ci saranno solo due strade: arrendersi o morire. E in queste condizioni, mi sembra, sarebbe molto positivo per la parte ucraina ottenere una tregua per almeno 30 giorni, e noi siamo a favore”.