I bombardieri B-2 Spirit degli Stati Uniti non sono riusciti a distruggere il complesso missilistico sotterraneo degli Houthi neanche con le bombe bunker buster
Lo riporta il Wall Street Journal, che riferisce che i bombardieri stealth americani B-2 Spirit impiegati nell’attacco non sono riusciti a distruggere i bunker nascosti nel sottosuolo dello Yemen.
Secondo il quotidiano americano, a giudicare dalle immagini satellitari ricevute dalla pubblicazione, si può osservare che sul luogo dell’attacco si stanno costruendo nuovi ingressi per sostituire quelli distrutti, il che indica l’estrema scarsa efficacia dei tentativi americani di distruggere la struttura ribelle e di metterla fuori servizio.
L’aeronautica militare statunitense ha schierato i bombardieri strategici B-2A con base nella base aerea di Diego Garcia nell’Oceano Indiano per bombardare lo Yemen. I B-2 sganciarono sui loro obiettivi le bombe aria-aria GBU-57, le più potenti tra le munizioni americane anti-bunker. Tuttavia, gli americani non sono riusciti a distruggere le armi missilistiche degli Houthi.
Le bombe bunker buster sono ordigni da 15 tonnellate capaci di neutralizzare le installazioni militari nascoste sotto terra o addirittura sotto una montagna, ma nell’attacco di due giorni fa, che tanto clamore ha suscitato per la fuga di notizie, non hanno raggiunto lo l’obiettivo.
È improbabile che l’impiego dei bombardieri B-2 possa aumentare in modo significativo i danni inflitti dagli Stati Uniti agli Houthi. Il ricorso agli a queste bombe è molto probabilmente un tentativo di dimostrare la propria forza di fronte all’Iran. Inoltre, è possibile che l’aeronautica militare statunitense stia conducendo un addestramento pratico nello Yemen in vista di possibili futuri attacchi contro la Repubblica islamica.