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Wall Street Journal: La Cina aiuta la Russia nella guerra in Ucraina, come anche Turchia ed Emirati Arabi Uniti

“La Cina già dallo scorso anno, dopo l’invasione dell’Ucraina, ha fornito sostegno, militare e civile, alla Russia e la stessa cosa anche se in misura minore, avrebbero fatto Turchia ed Emirati Arabi Uniti”

A darne notizia è il Wall Street Journal che ha analizzato alcuni documenti doganali russi dai quali si evincerebbe che la Russia ha cominciato a importare dalla Cina fin dallo scorso anno, dopo l’invasione dell’Ucraina, beni che hanno uso duplice, sia militare che civile. Si tratterebbe di equipaggiamento, tecnologie all’avanguardia e parti di aerei caccia. Il giornale americano ha dunque svelato il “segreto di Pulcinella”: Pechino sta aiutando in modo consistente Mosca nella guerra in Ucraina, bypassando le sanzioni internazionali.

Il Cremlino interpellato sulla questione non ha smentito e per bocca del portavoce Dmitry Peskov si è limitato a dire: “La Russia ha sufficiente potenziale tecnologico per provvedere alla propria sicurezza e portare avanti l’operazione speciale. Questo potenziale è costantemente aggiornato”.

Che i russi hanno imparato a provvedere da soli al proprio arsenale militare, è un fatto che le potenze straniere sanno da tempo, ma sicuramente ha anche bisogno d’importare dall’estero tecnologia dual-use, come i semiconduttori, essenziali nelle modalità contemporanee della guerra.

La Cina non ha mai fatto mistero della sua amicizia con la Russia che ha definito “dura come la pietra”, quindi la rivelazione Wall Street Journal non coglie di sorpresa nessuno, ma ciò che invece qualcuno non aveva previsto e che oltre a Pechino, anche altri paesi stanno sostenendo Mosca nel suo sforzo militare. Nei documenti esaminati saltano fuori anche la Turchia, che tra l’altro è tra i più importanti alleati della Nato e gli Emirati Arabi Uniti. Il loro ruolo in questa vicenda sarebbe comunque minoritario rispetto ai cinesi, che secondo il quotidiano finanziario americano, dopo avere analizzato oltre 84.000 spedizioni elencate nei registri doganali russi, con tanto di date, mittenti, destinatari, acquirenti, indirizzi e descrizioni di prodotti, sarebbero i maggior fornitori.

Tra i fornitori principali c’è la società cinese Poly Technologies, sotto il controllo statale e operante nel settore della difesa, ha spedito il 31 agosto del 2022 apparecchiature di navigazione alla russa Rosoboronexport per elicotteri da trasporto militare M-17. E all’inizio dello stesso mese la società elettronica cinese Fujian Nanan Baofeng Electronic Co. ha fornito, ancora a Rosoboronexport, tramite una società statale uzbeka, un’antenna telescopica per veivoli militari, che viene utilizzata per il disturbo delle comunicazioni. Il 24 ottobre, invece, è stata l’azienda aeronautica statale cinese Avic International Holding Corp. a inviare ad Ao Kret, una sussidiaria del gigante governativo russo Rostec, pezzi per un valore di 1,2 milioni di dollari per i caccia a reazione Su-35.

Infine bisogna ricordare che ai Russi, oltre a Cina, Turchia ed Emirati Arabi Riuniti, citati dal Wall Street Journal, anche l’Iran e la Corea del Nord stanno fornendo materiale militare pesante, come ad esempio i droni, e questo dimostra che il refren che la Russia è isolata è solo propaganda occidentale.