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Xi Jinping rieletto presidente della Cina per la terza volta: è il leader più potente dai tempi di Mao Zedong

L’Assemblea Nazionale del Popolo ha rieletto Xi Jinping presidente: 2.952 voti a favore e nessuno contrario. É il capo di Stato più longevo della Repubblica Popolare Cinese oltre che il più potente dai tempi di Mao Zedong

Xi Jinping è stato rieletto all’unanimità presidente cinese per un terzo storico mandato, che ne fa il capo di Stato di più lungo corso della Repubblica Popolare Cinese e confermandosi il leader più potente dai tempi di Mao Zedong. Con 2.952 voti a favore e nessuno contrario, l’Assemblea Nazionale del Popolo, organo legislativo del parlamento cinese, nel corso della terza sessione plenaria ha eletto Xi presidente per la terza volta. Cosa che non era mai accaduta, resa possibile dall’eliminazione del vincolo costituzionale dei due mandati, approvata nel 2018, che spianò la strada a una leadership a tempo indefinito di Xi sullo Stato. Settanta anni il prossimo 15 giugno, è al vertice del Pcc dalla fine del 2012, e della Cina, come presidente, dal marzo 2013.

Xi Jinping inoltre è stato formalmente rieletto, sempre all’unanimità, anche al vertice delle Forze Armate, come presidente della Commissione Militare Centrale, completando il rinnovo delle cariche. La rielezione di ieri segue di pochi mesi la riconferma al vertice del Partito Comunista Cinese come segretario generale, avvenuta al termine del ventesimo Congresso del partito che si è celebrato a ottobre scorso.

Dopo questa scontata riconferma, Xi si dedicherà a risolvere la delicata questione di Taiwan e le relative tensioni con gli Stati Uniti. Tensioni aggravate dalla più volte dichiarata partnership “senza limiti” con la Russia, che non piace all’Occidente, soprattutto perché Pechino non ha mai condannato l’invasione dell’Ucraina. Per capire le prossime mosse si dovrà attendere l’esito del prossimo viaggio del presidente cinese in Russia, già preannunciato da Vladimir Putin, come il più importante avvenimento dell’anno nelle relazioni bilaterali tra le due super potenze nucleari.