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Zammuto. L’iperattivismo dell’ATI è sospetto: “una multinazionale è pronta a rilevare Girgenti Acque”


Il Coordinatore dell’Inter.Co.PA Franco Zammuto, oggi con una nota, avanza gravi sospetti sull’attivismo, definito “Iper” dell’ATI, nei confronti di Girgenti Acque.

Secondo Zammuto infatti, infatti, ci sarebbe un “chiacchiericcio da bar, relativo ad una multinazionale che è interessata a rilevare la società di Girgenti Acque”.

“Apprendiamo che anche ieri l’Ambito Territoriale Idrico (ATI) si è riunito per discutere sul come concedere la garanzia dei cinquanta litri di acqua al giorno a chi non può pagare le bollette, scongiurare il rischio dei sigilli alle fogne degli incapienti e, sembra, si sia discusso anche di possibili esuberi del personale dell’ATI.

Pochi giorni fa, sempre l’ATI, ha formulata la nuova “Carta dei Servizi” e il nuovo “Regolamento d’Utenza”.

Non c’è dubbio che l’iperattivismo dell’ATI colpisce se consideriamo l’assoluto silenzio dell’ ATO dal 2007 fino a ieri. E questo non può che essere considerato molto positivo. Addirittura, appena pochi giorni fa, l’ATI ha inviato una diffida a Girgenti Acque per chiedere il versamento del “canone concessorio”, ai sensi dell’art. 19 del contratto, i cui termini sarebbero scaduti da li a pochissimi giorni. Nel merito il comitato Inter.Co.PA ha qualche perplessità rispetto all’importo versato tenuto conto che la cifra risale certamente all’addendum 2004 e non è mai stata adeguata agli aumenti dell’inflazione, a differenza di quanto invece avvenuto per tutte le tariffe a carico dei cittadini. Per questa ragione chiederemo all’ATI l’accesso agli atti ai sensi della legge 241/90. Ma quello che è stupefacente è che l’ATI, certamente qualcuno se ne ricorderà, uno dei primi impegni che ha assunto con i cittadini è stato di volere procedere nella direzione della ripubblicizzazione dell’acqua. Ad oggi, nonostante nel corso di questo anno si siano accumulati diverse ragioni che giustificano tale intendimento, quali ad esempio le diverse indagini della magistratura che ipotizzano una varietà di gravi reati che vanno dalla truffa, alla frode, al danno ambientale, all’inquinamento, nessun passo è stato mosso. Questo a noi di Inter.Co.PA dispiace particolarmente considerato che circa un anno fa abbiamo creato un contatto tra l’ATI e professionisti capaci di dimostrare altri e ben più gravi ragioni per procedere contro il gestore. Ebbene, dopo quei primi contatti sembra che quell’obiettivo non rientri più fra le priorità. Ciò è anche avvalorato dal fatto che se veramente è intenzione dell’ATI di liberarsi del gestore, come mai per il “canone concessorio” si è proceduto all’invio di una diffida quando si poteva benissimo attendere la scadenza dei termini per il versamento e chiedere la risoluzione del contratto considerato che l’inadempienza dell’art. 19 è causa di risoluzione?

Corre voce da tempo, ma siamo sul campo del chiacchiericcio da bar, che una multinazionale è interessata a rilevare la società di Girgenti Acque. Questo chiaramente ci preoccupa perché un gestore incapace, inefficiente e con gravi preoccupazioni giudiziari è più semplice pervenire alla soluzione tanto agognata. Ma in questo ci sentiamo sufficientemente rassicurati, anche perché per procedere alla rilevazione della società è necessario il beneplacito dell’ATI che siamo certi non concederà mai!

In ultimo Inter.Co.PA ci tiene a chiarire che ci rivolgiamo all’ATI perché è l’organismo istituzionale di riferimento pur sapendo che non tutti i Sindaci che lo compongono la pensano allo stesso modo di chi ne determina le decisioni”.