Nella regione russa di Kursk ieri ci sarebbe stato il primo attacco scontro a fuoco tra truppe ucraine e nord coreane da quando Mosca ha rafforzato le difese
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale di ieri, ha dichiarato che secondo le agenzie di intelligence di Kiev, 11.000 soldati nordcoreani hanno raggiunto la regione di confine russa di Kursk, aggiungendo di essere stato informato dal suo team di intelligence sui movimenti ed ha accusato l’Occidnete di stare a guardare senza muovere un dito: “Vediamo un aumento dei nordcoreani e nessun aumento nella reazione dei nostri partner”, ha sottolineato Zelensky.
Il presidente Russo Vladimir Putin, nel giro di pochi giorni ha inviato le truppe coreane nella regione di Kursk che è russa e secondo Kiev sono già operative e dal fronte. Andrii Kovalenko, capo del dipartimento anti-disinformazione del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina, ha annunciato oggi lo scontro a fuoco tra i soldati ucraini e alcune delle 8.000 truppe nordcoreane schierate nella regione russa di Kursk. Zelensky accusa i partenere Occidentali di stare a guardare, ma in effetti in questa fase non possono fare altro, le truppe nordcoreane infatti sono in territorio russo e lo stanno difendendo dall’invasore, neanche l’Occidente può contestare la difesa del propria terra.
Il presidente ucraino all’inizio di agosto ha giocato una carta temeraria, invadendo la regione russa di Kursk che si è rivelata un disastro. Le truppe ucraine in primo momento avevano conquistato un fazzoletto di terra di appena 1500 chilomentri quadrati, oggi dopo avere perso – fonti russe – oltre 30 mila uomini, ne mantengono meno di 500. Ma il disastro maggiore per l’Ucraina è stata l’avanzata russa nel Donbass, che solo nell’ultimo mese è stata di 500 chilomentri.
Secondo gli analisti occidentali Mosca ha schierato truppe nordcoreane Kursk per difficoltà di uomini, analisi che sa di propaganda di guerra. Putin ha uomini a sufficienza, il messaggio quindi è politico: “State attenti che la Russia non è sola”. Secondo quanto riportato dal Segretario di Stato americano Antony Blinken durante una conferenza stampa il 31 ottobre, i soldati nordcoreani avrebbero la loro base nell’oblast’ russo di Kursk per partecipare al conflitto.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che, qualora al suo Paese fosse concesso l’uso di armi occidentali a lungo raggio sul territorio russo, sarebbe possibile colpire preventivamente “ogni accampamento” in Russia dove si stiano radunando truppe nordcoreane. Ma l?europa e soprattutto gli Stati Uniti frenano, temono la reazione del presidente russo, che ad aoggi ha dimostrato che non bleffa, inoltre l’Occidente teme di più il presidente Kim Jong-un, che appare “voglioso” di provare sul campo il suo ormai notevole arsenale atomico e il nordcoreano a differenza di Putin, molto riflessivo, è irruento e impulsivo.
L’Ucraina a detta di molti analisti e da loro stessi, è in difficoltà, a corto di armi, ma soprattutto di uomini e continua a subire gli attacchi dell’esercito russo che si fa sempre più numeroso e Mosca, secondo Kiev, starebbe pianificando di schierare fino a 12.000 soldati nordcoreani, comprese unità delle forze speciali, per rafforzare il suo esercito nel conflitto. Ciò che è certo è il coinvolgimento irreversibile delle truppe orientali che sono pronte a combattere accanto alla Russia e i primi attacchi contro Kiev lo dimostrano.
Anche il Pentagono ha confermato che il numero di truppe nordcoreane nella regione russa di Kursk è aumentato di circa 2.000 unità. “Pensiamo che il numero totale di forze nordcoreane in Russia potrebbe essere vicino a circa 11-12.000 unità” con “almeno 10.000 unità attualmente nella regione di Kursk”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Pentagono, il maggiore generale Pat Ryder. La settimana scorsa, i funzionari statunitensi avevano stimato il numero dei soldati di Pyongyang a Kursk – dove le truppe ucraine conducono un’offensiva terrestre da agosto e controllano diverse centinaia di miglia quadrate di territorio russo – in circa 8.000 unità su un totale di 10.000 soldati in Russia. Ryder ha aggiunto che il Pentagono non può confermare le notizie secondo cui le truppe nordcoreane siano già state impegnate in combattimenti.
Redazione Fatti & Avvenimenti