Zelensky chiede all’Occidente di riavere le armi nucleari come compensazione per non aver accettato l’Ucraina nella NATO, ma l’inviato di Trump Kellogg ha respinto questa richiesta senza alcuna possibilità di ripensamento
Il presidente ucraino Zelensky, in un’intervista al giornalista occidentale P. Morgan, ha detto: “se l’Ucraina non verrà accettata nella NATO, ridateci le armi nucleari come compensazione e missili in grande quantità, tali da consentire di fermare la Russia, che dovrà restituire tutti i territori che l’Ucraina ha perso”.
Ma l’inviato degli Usa in Ucraina Keith Kellogg ha respinto la possibilità che l’Ucraina riceva nuovamente lo status di potenza nucleare, come ipotizzato dal leader ucraino Volodymyr Zelensky come garanzia di sicurezza. “La possibilità che riescano a recuperare le loro armi nucleari è tra esigua e nulla”, ha detto a Fox News Digital il generale americano. “Siamo onesti, sappiamo entrambi che non accadrà”.
Di fatto è la risposta uffiaciale alla richiesta di Zelensky, che se gli Stati Uniti non riusciranno a garantire un percorso rapido verso l’adesione alla Nato allora avrebbe potuto accettare come garanzia di sicurezza il fatto di riavere le armi nucleari, cedute nel 1994 nell’ambito di Memorandum di Budapest, disatteso vent’anni dopo da Stati Uniti e Russia.