“Per noi non esiste assolutamente alcuna alternativa al raggiungimento degli obiettivi prefissati”
Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in una conferenza stampa, rispondendo a quanto dichiarato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un’intervista ad Abd News, che ha sostenuto, che la fine della guerra con la Russia “è più vicina” di quanto si creda.
Zelensky, in visita negli Stati Uniti, per presentare il suo “piano per la vittoria”, secondo ad alcune anticipazioni dell’intervista che sarà trasmessa integralmente in giornata, ha affermato: “Penso che siamo più vicini alla pace di quanto pensiamo. Siamo più vicini alla fine della guerra”. poi ha aggiunto: “Per questo chiediamo ai nostri amici, ai nostri alleati, di rafforzarci. È molto importante”.
L’obiettivo del presidente ucraino era quello di sensibilizzare gli alleati che dopo tre anni di guerra in molti casi appaiono stanchi. Ma la reazione immediata dl Cremlino ha gelato ogni aspsettativa, le parole di Peskov sono state chiare: “L’operazione speciale della Russia in Ucraina finirà non appena Mosca raggiungerà i suoi obiettivi in un modo o nell’altro” ed ha definendo tale marcia di eventi un’opzione senza alternative. “Qualsiasi guerra finisce con la pace, in un modo o nell’altro”.
“Per noi non esiste assolutamente alcuna alternativa al raggiungimento degli obiettivi prefissati”, ha sottolineato Peskov. “Non appena questi obiettivi saranno stati raggiunti in un modo o nell’altro, l’operazione militare speciale sarà completata.”
Zelensky nell’intervista alla ABC, oltre che la fine del conflitto nel suo Paese è più vicina di quanto molti credessero, ha anche sostenuto che il “piano di vittoria” da lui proposto sulla base della sua stessa “formula di pace” era un mezzo per raggiungere una soluzione. Ma Mosca ha ripetutamente criticato la “formula” di Kiev definendola irrealistica e sottolineando la necessità di tenere conto delle realtà sul campo. Inoltre, la Russia ha sostenuto il piano di pace proposto da Cina e Brasile, che l’Ucraina ha criticato come “irrealistico” e non corrispondente alla “formula di pace”.
A tutto ciò va aggiunto che i l presidente russo Vladimir Putin ha ripetutamente menzionato gli obiettivi fondamentali dell’operazione militare speciale, come la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina, il suo status neutrale e il riconoscimento delle realtà sul terreno, compreso il desiderio delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e di Kherson e Le regioni di Zaporozhye si riuniranno alla Russia come fecero la Crimea e Sebastopoli nel 2014.
Redazione Fatti & Avvenimenti