Per Zelensky i negoziati di pace hanno come punto inderogabile che l’Ucraina non è disposta a cedere neanche un centimetro di territorio. Dall’altro lato per Mosca i territori conquistati sono ormai russi e non sono negoziabili
il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo messaggio serale ha detto:
“A margine del Forum in Italia, ho avuto un incontro con la delegazione del Congresso americano: si è parlato, in particolare, del “piano di vittoria per l’Ucraina”, di alcuni suoi dettagli. E presenteremo in modo esaustivo tutti i passi al presidente degli Stati Uniti Joe Biden e ad entrambi i candidati alla presidenza, Trump e Harris”. Poi ha aggiunto: “La cosa più importante per noi ora è rafforzare il più possibile la posizione dell’Ucraina all’inizio dell’autunno, proteggere le nostre città e villaggi dal terrore russo, dare maggiori opportunità ai nostri soldati al fronte”, specificando che non intende perdere nessun pezzo di territorio.
Oggi la portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova, ha risposto alle dichiarazioni di Zelensky a Cernobbio: Zakharova: “Non negoziamo sui territori sotto il nostro controllo”. Mosca non ha mai nascosto che le regioni ucraine occupate dalle truppe russe sono ormai “territori russi”, Le parole di Zakharova sono quindi la conferma del rifiuto a trattare su questo punto.
Anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov non ritiene che ci siano basi reali per avviare in questo momento dei colloqui di pace con l’Ucraina, respingendo in modo categorico la tesi del cancelliere tedesco Olaf Scholz secondo cui la pace potrebbe porre fine al conflitto. “Per quanto riguarda una soluzione pacifica del conflitto in Ucraina, non sono ancora emersi contorni tangibili”, ha affermato Peskov. Riferendosi agli Stati Uniti, il portavoce del Cremlino ha detto che a proposito dei possibili colloqui di pace “non stiamo sentendo nulla dal Paese che sta guidando questo processo, che sta dirigendo l’Occidente”.
Redazione Fatti & Avvenimenti