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Zelensky: “Nessun accordo senza la liberazione della Crimea” mentre Kiev ha solo 2-3 ore di elettricità al giorno

“Se qualcuno è pronto a offrirci una soluzione per la de-occupazione della Crimea con mezzi non militari, non potrò che essere favorevole”

È quanto ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una intervista al Financial Times aggiungendo: “Dobbiamo restituire tutte le terre, perché credo che il campo di battaglia sia la via da seguire quando non c’è diplomazia”.

Ed ancora: “Capisco che tutti siano confusi dalla situazione e da ciò che accadrà alla Crimea, se qualcuno è pronto a offrirci una soluzione per la de-occupazione della Crimea con mezzi non militari, non potrò che essere favorevole”. Infine il presidente ucraino ha concluso dicendo che qualsiasi proposta di pace, se non prevede la liberazione della Crimea è solo “una perdita di tempo”, chiudendo di fatto qualsiasi spiraglio di trattativa.

Zelensky continua dunque a fare la voce grossa e lo fa con i soldi e le armi dell’occidente e sulla sofferenza della sua popolazione. Kiev da settimane è senza luce, riscaldamenti ed acqua, come comunicato dalla stessa società che gestiste l’elettricità, spiegando che al momento è stata ripristinata per circa il 30% e che i residenti avranno energia elettrica solo per  2-3 ore al giorno fino al completo ripristino della rete. Dichiarazioni che appaiono fin troppo ottimistiche considerando che i siti di produzione di energia elettrica sono diventati una sorta di “tela di Penelope”: di giorno i tecnici tentano il ripristino e la notte i bombardamenti russi distruggono il lavoro fatto e ad altro ancora.

Su questo fronte, l’ultimo bombardamento risale a questa notte, sotto i missili è finito l’ospedale di Zaporizhzhia che è stato danneggiato. Lo ha riferito il governatore dell’Oblast di Zaporizhzhia, Oleksandr Starukh, secondo quanto scrive kyiv Independent, spiegando che non sono state segnalate vittime.