“Il piano della vittoria di Zelensky è il piano ucraino: prendiamo nota, lo discuteremo, ma non commento ogni dettaglio del piano, è un messaggio forte da parte di Zelensky e del suo staff ma non posso dire che sostengo tutti i punti del piano”
Questo il commento del segretario generale della Nato Mark Rutte nel corso della conferenza stampa alla vigilia della ministeriale Difesa aggiungendo”Ma questo non significa che non sosterremo l’Ucraina in modo che possa vincere”.
Il piano si compone di 5 punti più 3 allegati segreti, ma già a leggere i 5 punti resi noti, il dubbio che siano “azzardati” sale immediato, dubbi che dalle dichiarazioni di oggi, ha avuto anche il segretario generale della Nato. Il “piano della vittoria” di Zelensky ruota attorno a un invito della Nato all’Ucraina ad aderire all’Alleanza e avverte che la sua attuazione dipende dai partner del Paese, non dalla Russia.
Il primo punto del piano infatti si basa su “un invito da parte della Nato, che può essere una base fondamentale per la pace, ha detto Zelensky, “Putin deve rendersi conto che i suoi calcoli geopolitici stanno fallendo. I russi devono sentirlo: il loro zar ha perso geopoliticamente”.
Già questo primo punto appare irrealizzabile, innanzitutto perché occorre l’unanimità i tutti gli Stati dell’Alleanza ed è noto che l’Ungheria e la Slovacchia hanno già detto che porranno il vedo. Ma se si andasse in fondo non solo questi due Stati direbbero di no, ma altri come ad esempio la Turchia, che ha il più grande esercito della Nato, secondo solo agli Usa si sfilerebbe senza esitazioni; Erdogan contro Putin, potrebbe essere un titolo da film di fantascienza. E poi non dimentichiamo l’Italia, che nei secoli ha coniato il motto “armiamoci e partite”.
Andiamo al secondo punto, che contiene un allegato segreto, riguarda la difesa. “Dobbiamo riportare la guerra sul territorio della Federazione Russa, in modo che i russi inizino a capire cosa sia la guerra e a rivolgere il loro odio verso il Cremlino – secondo il presidente ucraino -. È importante condurre operazioni di difesa congiunte con i nostri vicini europei per abbattere i droni nei nostri cieli”. Inoltre, il capo dello Stato ha sottolineato la “necessità” che i partner “eliminino le restrizioni sull’uso dei missili occidentali contro obiettivi militari in territorio russo”.
Qui c’è poco da commentare, lo scenario proposto sarebbe forse condiviso dai piccoli Paesi confinanti con la Russia come ad esempio la Lituania, gli altri scapperebbero a gambe levate. E poi se la Russia venisse attaccata, siamo sicuri che non userebbe il suo arsenale atomico, come ha più volte minacciato Putin?
Il terzo punto verte sulla deterrenza e contiene un altro allegato segreto già inviato ai partner dell’Ucraina. “L’Ucraina propone di dispiegare sul proprio territorio un pacchetto completo di deterrenza strategica non nucleare, sufficiente a proteggere l’Ucraina in futuro”. Si parla anche di “produzione congiunta di armi, compreso il finanziamento occidentale della produzione di armi in Ucraina”.
Altro scenario che non si capisce con la guerra in corso come dovrebbe essere realizzato, di fatto gli alleati tutte queste armi li hanno già inviate e in grandi quantitativi e i russi li hanno già in buona parte distrutti.
Il quarto punto riguarda il potenziale strategico ed economico dell’Ucraina, contiene un terzo allegato segreto condiviso con Stati Uniti ed Unione europea e prevede un accordo speciale con i partner sulla protezione congiunta e sugli investimenti nell’estrazione e nell’utilizzo di risorse come l’uranio, il titanio e il litio.
Altro punto irrealizzabile, i metalli speciali citati da Zelensky si trovano nelle regioni che oggi sono state annesse da Mosca, come farebbe quindi a estrarre queste risorse da territori ormai diventati russi?
Il quinto ed ultimo punto è sulla sicurezza ed è pensato per il dopoguerra. L’Ucraina prevede di avere un “contingente militare numeroso ed esperto, con soldati che hanno una reale esperienza di guerra moderna. Questa esperienza ucraina dovrebbe essere utilizzata per rafforzare la difesa dell’intera Alleanza e migliorare la sicurezza di tutta l’Europa”.
Qui Zelensky descrive un futuro in cui ha già vinto la guerra e ridotto la Russia all’impotenza… “Il libro dei sogni”. La verità è che a poco più di 20 giorni dalle elezioni americane, con Trump che sondaggi farlocchi a parte è il probabile vincitore, il presidente ucraino sente la sua fine politica avvicinarsi e se il suo regime dovesse cadere, l’opposizione politica ucraina lo processerebbe per tutti una serie di reati che potrebbe avere commesso verso il suo popolo in questi tre anni di guerra.
Redazione Fatti & Avvenimenti