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Zucchero: “del politicamente corretto? Non me ne frega un ca..o” e sui rapper “quelle cagate lì… la musica è melodia”

Passano gli anni, ma Zucchero è sempre lo stesso e si definisce “un sopravvissuto”, poi “Se io temo la scure del politicamente corretto? Non me ne frega un ca..o”. Infine annuncia che cambierà nome

Adelmo Sugar Fornaciari è una leggenda vivente, come tutte le leggende vive nel suo mondo fatto di musica e di palcoscenici, di tour e anticonformismo, strafregandosene dei giudizi dei critici e a margine della conferenza stampa confessa: “Mi sono stancato di chiamarmi Zucchero, mi sembra un nome da ragazzi…” e aggiunge: “Se io temo la scure del politicamente corretto? Non me ne frega un ca..o”.

Poi per fare comprendere meglio il concetto dice: “Ogni tanto mi capita di leggere su di me cose un po’ strane. C’è chi si chiede come sia possibile che io abbia scritto brani sublimi come “Dune mosse”, “Soffio caldo” e Diamante, e poi brani da osteria, goliardici, da commilitone, pieni di doppi sensi a sfondo sessuale, brani come “Vedo nero” o “Bacco per bacco”. Ma il blues è questa roba qui. Bisognerebbe essere più aggiornati su cosa sia davvero il bues, il soul e l’r&b. Il disagio e il sesso vanno di pari passo, e poi si vive una volta sola”.

Ma il commento più “genuino” lo fa sulle nuove leve musicali e quando gli chiedono perché non fa qualcosa con i giovani risponde: “erano 3-4 anni che mi dicevano di fare qualcosa con i giovani, questi rapper e trapper, quelle cagate lì. Ma io non avevo mai individuato nessuno e soprattutto non ci riesco perché concepisco la musica come melodia, come spazi aperti e loro invece mettono una parola ogni 10 secondi”. Difficile dargli torto, in effetti tra un paio di decenni, si ascolteranno i ancora i Beatles, Santana, Battisti, solo per fare degli esempi e ovviamente Zucchero, ma certamente non questi giovani e questo perché come dice Zucchero non hanno la “melodia” che poi è quella roba che ti entra in testa e ti perseguita la notte quando sei a letto e rendere un brano immortale.

Adelmo Sugar Fornaciari al momento è impegnato nel suo World Wild Tour che in questi giorni fa tappa alle Terme di Caracalla (2,3 e 4 giugno) di Roma, uno spettacolo che da allo spettatore quasi tre ore di magia, adrenalina ed emozioni. Le sue canzoni senza tempo, suonate dal vivo da una big band di livello internazionale, impreziosita dalla corista Oma Jali che aggiunge energia e qualità e gli consente un omaggio a Tina Turner davvero portentoso.

Terminate le tappe di Stati Uniti e Australia, Zucchero è tornato Italia, dove starà ancora qualche giorno e poi riprenderà il tour mondiale, ma prima sarà presente all’appuntamento con “Italy Loves Romagna” del 24 giugno prossimo per dare il suo apporto alla regione alluvionata: “La sera prima sono a Sofia e la sera dopo a Bucarest, ma come potevo non esserci? Non mi sono neanche posto la domanda. In questi casi si risponde presente. Come nel 2012 per Italy loves Emilia nel post terremoto”.

Il 9 e il 10 giugno invece celebrerà la sua grande festa a Campovolo: “Amore e radici si chiama perché torno nella mia Reggio Emilia. Come ospite avrò Salmo. Di lui mi ha colpito la versione che ha fatto di “Diavolo in me”, ci siamo conosciuti e sono andato a vederlo in concerto. Ho scoperto un musicista e siamo diventati amici. Una collaborazione in futuro? . Con lui si può pensare anche di fare qualcosa a livello discografico che sia credibile, vedremo”.

Nonostante la grandezza dell’artista, Zucchero rivela che al momento è senza contratto discografico, ma non sembra preoccuparsene:c”Oggi con le discografiche non si parla più di musica, si fanno solo i conti. Ma io concepisco ancora gli album come qualcosa che va ascoltato come si guarderebbero varie parti di un quadro. Da poco a Los Angeles parlando con il manager di Paul McCartney ho scoperto che uno come Carlos Santana fa fatica a trovare un contratto discografico… Io? Resto fedele a me stesso. Non faccio un singolo per giustificare un tour. Vorrei fare un album, vedremo”.