“Intercetteremo meno contenuti inappropriati, ma ridurremo anche il numero di post e account di persone innocenti che rimuoviamo per errore”
Lo ha detto il Ceo di Meta Mark Zuckerberg, aggiungendo che l’attuale sistema di fact-checking di Meta, aveva “raggiunto un punto in cui ci sono troppi errori e un’eccessiva censura” e che questo cambiamento porterà a più contenuti potenzialmente “discutibili” sui social dell’azienda.
Il fact-checking su Facebook e Instagram sarà sostituito da un sistema di Community Notes simile a quello adottato dalla piattaforma di Elon Musk, X, un tempo nota come Twitter. Su X le “Community Notes” consentono agli utenti di scrivere note esplicative sotto tweet, immagini o video, con l’obiettivo di fornire informazioni aggiuntive e chiarire contenuti falsi o inappropriati.
Non tutti possono contribuire: bisogna essere iscritti a X da almeno 6 mesi, non aver violato le policy del social dal primo gennaio del 2023 ed è necessario fornire un numero di telefono verificato.
Meta, ha anche affermato che prevede di consentire “più discorsi” eliminando alcune restrizioni su alcuni argomenti che fanno parte del dibattito tradizionale, al fine di concentrarsi sullo sradicare violazioni illegali e “di elevata gravità” come il terrorismo, lo sfruttamento sessuale dei minori e la droga. Meta ha affermato che il suo approccio volto a costruire sistemi complessi per gestire i contenuti sulle sue piattaforme è “andato troppo oltre” e ha commesso “troppi errori”, censurando troppi contenuti.
Zuckerberg ha accusato l’amministrazione Biden di pressioni per la censura. “Gli Usa hanno le più forti protezioni costituzionali al mondo per la libera espressione e lavoreremo col presidente Trump per respingere i governi di tutto il mondo che se la prendono con le società americane e premono per una censura maggiore”, afferma il ceo di Meta in un video in cui annuncia lo stop al fact-checking, accusando tra l’altro l’Europa di avere “un sempre crescente numero di leggi che istituzionalizzano la censura e rendono più difficile realizzare qualsiasi innovazione lì”.
“I Paesi latino americani – afferma – hanno tribunali segreti che possono ordinare alle aziende di eliminare cose silenziosamente. La Cina ha censurato le nostre app impedendone persino il funzionamento nel Paese. L’unico modo in cui possiamo respingere ciò in questo trend globale è col sostegno del governo Usa”. “Ed è per questo – prosegue – che è stato cosi’ difficile negli ultimi quattro anni, quando persino il governo Usa ha premuto per la censura andando contro di noi ed altre compagnie Usa. Ha incoraggiato altri governi ad andare oltre”. “Ma ora – sostiene – abbiamo l’opportunità di ripristinare la libertà di espressione e sono emozionato nel coglierla”.
Il CEO Mark Zuckerberg ha riconosciuto che i cambiamenti sono in parte innescati dalla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali. “Le recenti elezioni sembrano anche un punto di svolta culturale che, ancora una volta, dà priorità alla parola” ha detto Zuckerberg in un video online.