Salute & Benessere. Sindrome del tunnel cubitale


La sindrome del tunnel cubitale è la seconda neuropatia più comune dell’arto superiore dopo la sindrome del tunnel carpale

La sindrome del tunnel cubitale interessa il nervo ulnare e colpisce nella maggior parte pazienti che svolgono alcune specifiche professioni o partecipano ad attività e sport che coinvolgono la flessione ripetitiva del gomito (come ad esempio occupazioni che implicano il martellare, lo spalare o il sollevare, addetti alla catena di montaggio, violinisti, pittura, lanciatori di baseball).

La causa principale della sindrome del tunnel cubitale è l’intrappolamento del nervo ulnarenel tunnel cubitale, a causa di una compressione su tale sito.

Tale compressione può essere idiopatica (senza una ragione apparente) o dipendere da numerosi fattori, tra cui:

Nella sindrome del tunnel cubitale il quadro clinico varia in base alla gravità del problema.
Nella fase iniziale i pazienti lamentano lieve dolore e lievi parestesie (alterazione della sensibilità) come formicolio o intorpidimento o ipoestesie (diminuzione della normale sensibilità), alle ultime due dita della mano (anulare e mignolo), che talvota peggiorano di notte.
Nella fase intermedia si assiste ad un peggioramento dei sintomi presenti già nella fase iniziale (parestesie, ipoestesie) cui si associano spesso un dolore bruciante nella regione mediale del gomito (che può estendersi distalmente, cioè verso la mano) e deficit di forza muscolare.
In fase avanzata si ha un’atrofia dei muscoli dell’avambraccio e della mano innervati dal nervo ulnare e la mano (con relativi deficit motori ed atteggiamento della mano ad artiglio).

La diagnosi della sindrome del tunnel cubitale è basata su un esame clinico dettagliato ed esami strumentali.
Questi ultimi potrebbero includere:

Il trattamento della sindrome del tunnel cubitale è, inizialmente, di tipo conservativo.

Questo è indicato per i soggetti che presentano sintomi lievi ed intermittenti, o lievi parestesie senza dolore significativo o quando la patologia si trova nelle fasi iniziali. Il trattamento di tipo conservativo ha lo scopo di migliorare la sintomatologia alleviando la pressione sul nervo ulnare e riducendo il dolore e l’infiammazione.

Questo tipo di intervento, personalizzato sulle caratteristiche del singolo paziente, include:

Quando il trattamento di tipo conservativo non apporta benefici ai sintomi del paziente o è presente una grave debolezza muscolare, è possibile prendere in considerazione l’intervento chirurgico.

La scelta della tecnica più adeguata da utilizzare viene effettuata dal medico incaricato del trattamentoo (semplice decompressione, epicondilectomia mediale, trasposizione anteriore del nervo ulnare). Dopo la procedura, il gomito viene immobilizzato in una posizione che minimizza la tensione sul nervo: solitamente viene utilizzato un tutore che permette una flessione a 60°. Sarà necessaria anche una conseguente riabilitazione fisioterapica al fine di recuperare il range di movimento e la forza muscolare, riacquistando il corretto utilizzo dell’intero arto superiore.

 

Salute & Benessere è una rubrica medica a cura del dott. Accursio Miraglia.