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Sciacca. Gulotta esce da Sciacca Democratica: E ora perchè Cusumano deve avere due assessori?


Chi di Manuale Cencelli ferisce, di Manuale Cencelli perisce: Nuccio mollerà la poltrona o prometterà a Catanzaro qualche voto in più sperando che questo calmi le cose?

Per dirlo alla Nino Frassica: “Colpo di schiena”, più che colpo di scena. Dopo lo schiaffo di Cusumano e Francesca Valenti a Filippo Bellanca, Valeria Gulotta esce dal gruppo consiliare di Sciacca Democratica.

Adesso al povero Nuccio restano solo 3 consiglieri: Giuseppe Ambrogio, Santo Ruffo e Gianluca Guardino. 3 consiglieri, esattamente quanti ne ha Uniti per Sciacca di Mandracchia ed il Partito Democratico.

Chi di Manuale Cencelli ferisce, di Manuale Cencelli perisce: dopo 14 mesi a torturare il povero vaso di coccio che è Francesca Valenti perché il gruppo di Cusumano aveva un consigliere in più e quindi pretendeva anche due assessori invece di uno, adesso esce la Gulotta.

Certo, è difficile che Cusumano rinunci adesso ad un assessore ormai acquisito. Però certo anche questa vicenda conferma la spregiudicatezza dell’azzeramento di giunta e del fatto che sia stata madre di tutte le pupazzate mai commesse in politica.

Quindi, adesso Valeria Gulotta, Paolo Mandracchia, Cinzia Deliberto e Carmela Santangelo sono sicuramente indipendenti, almeno di fatto.

E mentre i consiglieri meno informati controllano la nuova legge regionale sulle mozioni di sfiducia costatando che ancora manca un annetto per poterla proporre, tanti altri più navigati, si chiedono quanto manchi alla Valenti prima di gettare la spugna.

E nessuno si sorprenda, questo è quello che succede quando prima di dividere la politica, si dividono le persone che la fanno. Come avevamo già detto in questo articolo (Clicca).

Come qualcuno della (ex?) maggioranza ci ha detto informalmente, la prossima volta più che un professore, meglio candidare un manovale. Sicuramente avrà più senso pratico.