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Mosca risponde alle armi Usa e crea “cupola protettiva” su Zaporizhzhia  e sistemi per attaccare obiettivi aerei ucraini

Dopo l’approvazione dell’invio di nuove armi a Kiev, Mosca sta creando una “cupola protettiva” sulla regione di Zaporizhzhia, in Ucraina con missili  S-300, i Pantsir e altri sistemi di difesa aerea del gruppo delle truppe Dnepr

Lo ha annunciato in una nota il ministero della Difesa di Mosca, come riferisce Ria Novosti. Il dicastero ha spiegato che le unità russe utilizzano anche i sistemi missilistici antiaerei (Sam) Buk-M2 per attaccare obiettivi aerei delle forze armate ucraine. Si tratta di un complesso altamente mobile progettato per distruggere aerei strategici e tattici, elicotteri, missili da crociera, bombe guidate e altri oggetti volanti aerodinamici. In particolare, i sistemi Pantsir vengono utilizzati per combattere i droni ucraini.

Il nuovo invio di armi, aggiungerebbe poco a quanto l’Ucraina già disponeva, da notizie trapelate solo in questi giorni infatti, la Casa Bianca: Biden già a marzo ha missili Atacms a Kiev. A darne conferma è stato il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense, Jake Sullivan, affermando  che il presidente Joe Biden ha inviato segretamente missili a lungo raggio Atacms in Ucraina a marzo.  Sullivan ha aggiunto che gli Stati Uniti “ne invieranno altri” e che Biden aveva ordinato già a febbraio di fornire all’Ucraina “un numero significativo” di missili ATACMS, ma solo perche’ fossero utilizzati “all’interno del territorio ucraino” e non contro la Russia.

Un mese dopo, a marzo, quei missili sono stati consegnati all’Ucraina, ha rivelato Sullivan. “Posso confermare, come avete sentito da altri, che il presidente ha ordinato al suo team di fornire all’Ucraina un numero significativo di missili Atacms da utilizzare all’interno del territorio sovrano dell’Ucraina”, ha dichiarato Sullivan, aggiungendo che “ne invieremo altri, ora che abbiamo ulteriore autorità e denaro”. Biden ha deciso di approvare la spedizione dopo che l’intelligence statunitense aveva concluso che la Russia aveva utilizzato missili a lungo raggio provenienti da altri Paesi, in particolare dalla Corea del Nord, sul campo di battaglia e di fronte ai crescenti attacchi russi contro le infrastrutture civili ucraine.