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Ribera. Li Voti: “Maggioranza collassata, logorata da beghe e interessi di parte, invidie e personalismi”


“La maggioranza è fragorosamente collassata, logorata da beghe e interessi di parte, invidie e personalismi”. È quanto sostiene l Consigliere Comunale di Ribera Emanuele Li Voti

“Dopo 4 anni e mezzo di capricci e sperperi – scrive Emanuele Li Voti in un nota – la Giunta Pace e la sua maggioranza puntano sul senso di responsabilità di tutto il Consiglio comunale per approvare il prossimo bilancio comunale.

La mancanza di voti sufficienti in consiglio costringe la Giunta municipale a chiedere aiuto alla minoranza, strumentalizzando le giuste e sacrosante aspettative di 91 famiglie che da anni aspettato la stabilizzazione del posto di lavoro al Comune.

E fa anche di più: invita il Consiglio comunale ad emendare, stravolgere, rivoltare la proposta di bilancio.

Mi domando: amministrando e spendendo da gennaio a oggi, cosa c’è da emendare o rivoltare al bilancio 2019 già tutto o quasi impegnato e speso?

Penso proprio niente o quasi.

Chi ha amministrato per anni ha avuto senso di responsabilità, rispetto, dialogo con la minoranza?

No, niente di tutto questo.

Cari concittadini, sapete che fine hanno fatto le tante proposte e gli emendamenti presentati da me e da altri colleghi consiglieri per migliorare la qualità civica e urbana di Ribera, quali ad esempio: sistemazione di strade e verde pubblico, sistemazione del collegamento di via Musso con Via Canova, sistemazione e pulizia dell’area ex mercato ortofrutticolo, sistemazione dei campi di calcio e delle strutture sportive, sistemazione delle palestre scolastiche, sistemazione di rotonde e incroci stradali pericolosi, sistemazione di scarichi di acque piovane in strade pubbliche, interventi ordinari e straordinari a tutela dell’igiene pubblica per Ribera e le borgate estive (disinfestazione e derattizzazione, pulizia straordinaria e ordinaria in occasione di stagioni estive, feste e fiere, scerbatura di vie e piazze), sistemazione, ammodernamento e fruizione della Biblioteca Comunale, vivibilità di Piazza Giovanni XXIII, sistemazione di bagni pubblici, manutenzione dell’edilizia scolastica, vigilanza urbana, costi del servizio idrico e disservizi nel settore, disservizi e costi della raccolta dei rifiuti, collocazione di dissuasori di velocità in prossimità di scuole e in vie pericolose, abbattimento di fabbricati pubblici a rischio crollo, creazione di posteggi nel centro storico, sistemazione viabilità rurale, utilizzazione dei percettori di reddito di cittadinanza in lavori di pubblica utilità, difesa del ruolo e dell’indipendenza della classe impiegatizia comunale contro ogni condizionamento politico-amministrativo, intitolazione di Vie, riconoscimento di benemerenze o di ricorrenze commemorative per illustri concittadini, richiesta di installazione di segnaletica di avviso di pericolo sulla SS 115 alla rotonda di Verdura, ma soprattutto una attenzione perenne, ostinata e instancabile in difesa dell’ospedale e del pronto soccorso?

Quasi tutto è stato volutamente ignorato e dimenticato, comportandosi da padroni del bilancio comunale e non da amministratori pubblici.

Per questo non presenterò emendamenti ad un bilancio già speso, quale segno di protesta forte e civile verso un certo modo di amministrare.

Ora si fa leva sul senso di responsabilità di ciascun consigliere comunale per fare quello che da tanto tempo quella maggioranza ha rinviato: stabilizzare i dipendenti precari.

Non si può speculare per fini politici sulla lunga attesa e sulla legittima preoccupazione di tanti padri e madri di famiglia lavoratori precari: la loro professionalità, la loro dignità, il loro posto di lavoro vanno salvaguardati.

I dipendenti precari del Comune lo sanno: hanno avuto, hanno e avranno sempre la mia solidarietà e la mia vicinanza anche per il rapporto di stima che mi lega a tanti di loro.

Spero che nel nuovo consiglio comunale maggioranza e minoranza trovino forme rispettose del ruolo e della funzione di ciascuno, e che con il confronto civile di idee si trovi il modo migliore di amministrare i riberesi”.