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Agrigento. Uil contro Firetto: “Ci aspettavamo di più da lui”


La segreteria provinciale della Uil interviene con il segretario generale Gero Acquisto per tracciare un bilancio dei due anni della sindacatura Firetto nella città di Agrigento.

“Sono passati due anni dall’elezione del Sindaco di Agrigento Lillo Firetto e adesso possiamo fare un primo bilancio del suo operato e della sua giunta, eletta al grido di protagonismo civico e rigenerazione urbana che lo ha portato a una vittoria secca e lampante nei numeri.

E’ chiaro che noi non vogliamo dare dei giudizi finali o definitivi, ma in questi due anni francamente ci aspettavamo di più. E’ vero che ci sono le attenuanti del caso, visto la crisi che investe tutti i comuni siciliani e la difficoltà a garantire l’ordinario, ma non possiamo negare che il rapporto tra l’amministrazione cittadina e gli agrigentini si è fatto via via più sfumato.

Dispiace constatare che su scelte importanti per la collettività: dal servizio dei rifiuti con il relativo appalto (ci sono stati black out e minacce di licenziamento degli operatori ecologici), alla crisi che investe i commercianti agrigentini. Certamente è mancato un dialogo tra Sindaco e gli esercenti, (vedi Ztl in Piazza Pirandello), le difficoltà finanziarie del comune oggi in grossa sofferenza tra piani di rientro e incertezza nel programmare il presente e il futuro avevano bisogno del coinvolgimento di tutti, compreso l’intero consiglio comunale. E’ innegabile che finora c’è stata poca apertura al confronto soprattutto con le organizzazioni sindacali.

Noi come Uil abbiamo sempre sollecitato un dialogo costruttivo e propositivo che non ha avuto seguito. Mi riferisco alla deficitaria situazione del Cupa, alle azioni di riqualificazione del centro storico e delle periferie,al degrado che, a macchia di leopardo, investe il nostro territorio. Noi crediamo che al netto dell’amministrazione più costosa del dopoguerra, quello che è mancato a questa amministrazione è proprio il coinvolgimento dal basso. Abbiamo evidenziato che Agrigento è una città dalle potenzialità enormi che può uscire dalle secche se si lavora facendo team o squadra e ascoltando molto le problematiche che partono dai cittadini.

Cosa che a oggi noi non abbiamo notato. Crediamo che una città non si cambi solo attraverso qualche colorazione o vaso di ceramica con l’aiuto dei privati, ma si faccia un salto di qualità se le forze sane della città, che sono in maggioranza, trovano nell’amministrazione un valido interlocutore. Anche perché Agrigento come altre città della provincia segna numeri preoccupanti per l’emigrazione, dovuta a scarse opportunità di lavoro e di iniziative sul territorio. Dobbiamo dire che in questi due anni purtoppo non è cambiata l’animosità e i toni spesso fuori dalle righe della gran parte della classe politica locale. Noi non vogliamo entrare nella bagarre politica ma non capiamo perché città come Ragusa, Trapani e Siracusa hanno avuto un rilancio dal recupero della fascia costiera e del centro storico e la nostra città che potrebbe avere più appeal è impantanata in veti incrociati che non giovano a nessuno.

Per finire la situazione della viabilità urbana e le strade di collegamento sono senz’altro un disastro, Agrigento subisce un isolamento senza precedenti, ci aspettavamo anche qui una posizione del Sindaco più decisa, perché è assurdo che Agrigento deve sbordare i parametri di accoglienza e ospitalità, come ha detto spesso lo stesso Firetto e poi abbiamo ponti e strade di collegamento chiusi dove ancora non si ha contezza dei tempi di riapertura.

Siamo convinti che questo sprone per l’amministrazione attiva sia un momento di riflessione e di approccio diverso nel ricordarsi che amministrare significa confronto continuo e feed-back per avere uno spaccato più ampio sulle problematiche e sulle soluzioni che si possono trovare. Noi da due anni siamo pronti a questo confronto, adesso Firetto in testa faccia un passo in avanti e abbia una sensibilità istituzionale più ampia e dinamica per coinvolgere tutti gli operatori della città senza preclusioni e arroccamenti di sorta.”