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Calcestruzzi Belice. Per la CGIL, FILLEA, questa ricchezza deve ritornare ai Lavoratori ed alla Società


“Per Noi è chiara una cosa, questa ricchezza deve ritornare ai Lavoratori ed alla Società. Noi non consentiremo che questa Azienda diventi terreno di conquista di nessuno: deve ritornare a produrre lavoro e ricchezza in primo luogo per i Lavoratori, quelli che fin qui l’hanno portata avanti e l’hanno difesa”.

Queste le parole della CGIL, FILLEA, con le quali fanno sapere che non si fermeranno finché la questione non sarà risolta.

“Dopo l’incontro con il Vice Ministro Bubbico ci attendiamo che lo stesso dia seguito alle iniziative che, in quella sede, ha annunciato: devono emergere in tutta la loro gravità sia il comportamento dell’ENI che quello del Tribunale di Sciacca e dev’essere ristabilita la giustizia.

Così come dev’essere fatta piena luce su questi anni di gestione dal sequestro in poi fino ai licenziamenti che ci attendiamo vengano, al più presto, revocati”.

“Il prossimo 6 marzo saremo di nuovo a Roma – continua la CGIL, FILLEA – per un incontro con il Direttore Prefetto Postiglione cui cercheremo di offrire gli elementi di valutazione sulla partita dei licenziamenti e a cui sottoporremo anche un elenco di questioni urgenti che, in questo vuoto di potere che si è venuto a determinare, rischiano di non essere affrontate da nessuno con grave rischio per la prosecuzione dell’attività”.

La CGIL e la FILLEA, a tutti i livelli è presente e mantiene viva, insieme ai Lavoratori, questa speranza e questa possibilità di riscatto, per dare seguito alle cose che sono state dette ieri a Trapani, sarebbe utile che analogo segnale giungesse dall’ANBSC e dal Governo, affinché quel progetto del “calcestruzzo della legalità” possa realizzarsi. Noi ci stiamo!