Nella pomeriggio di ieri, sabato 15 dicembre 2018, la polizia ha catturato il 25enne latitante tunisino Bouaicha Majdi
L’arresto è avvenuto a Canicattì, dopo un rocambolesca fuga tra i tetti della case. L’extracomunitario, è un senza fissa dimora, attivamente ricercato per essere sottoposto ad ordinanza di esecuzione di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Como nel maggio 2017 a carico del predetto ed altri 14 soggetti, sia italiani che immigrati.
Il 25enne era indagato dalla squadra mobile della questura di Como, che aveva condotto delle complesse e prolungate indagini su un vasto spaccio di sostanze stupefacenti, ma non era stato rintracciato ed aveva fatto perdere le proprie tracce. Da informazioni interne la polizia era certa della presenza del Bouaicha a Canicattì e gli agenti del commissariato della città, da alcuni mesi effettuavano specifiche attività, durante le quali si era reso protagonista di rocambolesche fughe per sottrarsi alla cattura.
Nella giornata di ieri i poliziotti decidevano di fare irruzione in uno stabile del centro storico, da alcuni giorni attivamente monitorato, trovandovi il tunisino, gravato da diversi precedenti penali e di polizia, che vistosi accerchiato, con l’aiuto di un connazionale si dava alla fuga uscendo da una finestra di un appartamento dello stabile e, salendo sul tetto di un attiguo edificio, riuscendo ancora una volta a dileguarsi evitando l’arresto.
Immediatamente veniva effettuata un accurata perlustrazione dell’ampia zona, con posti di blocco e pattuglie anche in auto civetta che dava esito positivo, dopo circa un’ora di fattive ricerche infatti, una pattuglia del commissariato riusciva a localizzare il fuggitivo nei pressi della zona artigianale, nascosto nella vegetazione. Ma il Bouaicha, si dava ad una nuova precipitosa fuga nella vicina zona rurale ma gli agenti riuscivano a raggiungerlo, bloccandolo. L’immigrato veniva quindi arrestato e condotto in commissariato.
Nella stessa operazione anche un coetaneo connazionale del Bouaicha, è stato denunciato per favoreggiamento personale poiché aveva dato ospitalità al latitante ed agevolato la sua fuga, ostacolando attivamente la sua cattura.
Dopo le formalità di rito, il tunisino è stato condotto presso la casa circondariale di Agrigento, a disposizione dell’autorità giudiziaria procedente.
Redazione Fatti & Avvenimenti