Dopo il post su Facebook del cantante Piero Pelù, che aveva lanciato l’hastag #matitecancellabili, in tutta Italia, si è scatenata l’emulazione del gesto.
La polemica sulle matite copiative del voto del referendum costituzionale, che potevano essere cancellate, è arrivata a San Biagio Platani, piccolo centro della provincia di Agrigento, ma mentre in tutta Italia, i presidenti di seggio, si sono limitati ad opporre una nota sul registro, in provincia di Agrigento, si è arrivati al paradosso.
Infatti, è finita con una denuncia. I carabinieri della locale stazione hanno deciso di denunciare una donna per le ipotesi di reato di interruzione di pubblico servizio e procurato allarme.
La signora, che domenica scorsa, in occasione delle consultazioni referendarie, aveva protestato per la non “indelebilità” della matita copiativa utilizzata, è stata dunque denunziata. Secondo i querelanti, i carabinieri e gli addetti al seggio, sono dovuti intervenire più volte, causando la “momentanea interruzione delle attività di voto”.
Non sappiamo che esito avrà questa storia e se arriverà in tribunale , ma a noi appare paradossale: essere querelati, per fare rispettare un diritto di legge.
Redazione Fatti & Avvenimenti