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Francia in fiamme, ancora violenze e scontri, Macron dispiega 45 mila agenti in tutto il territorio

Quarta notte di scontri e saccheggi in molte città della Francia per la morte di Nahel, Macron per arginate i manifestanti ha dispiegati più di 45 mila agenti in tutto il territorio e il bilancio provvisorio è di 994 persone fermate e 249 agenti feriti

A Lione, nonostante gli assembramenti sono stati proibiti, una folla di circa 1300 persone si è radunata nel cuore della città e si è scontrata con le forze dell’ordine. I manifestanti hanno fatto detonare petardi, a cui la polizia ha risposto con l’uso di gas lacrimogeni. Si registrano ancora saccheggi ai danni di negozi a Marsiglia, inclusa un’armeria. In fiamme la Biblioteca comunale dell’Alcázar. Violenze anche a Lione e Grenoble, con bande di rivoltosi spesso incappucciati che hanno saccheggiato i negozi e hanno dato fuoco ad auto e bidoni della spazzatura.

Il ministro dell’Interno Gerald Darmanin, questa mattina presto, durante una visita a Mantes-la-Jolie, a ovest di Parigi, ha dichiarato che la violenza della notte è stata “di intensità molto minore”, con 471 arresti a livello nazionale e sacche di tensione a Marsiglia e Lione in particolare.

Diverse le misure messe in campo dal governo e dalle amministrazioni locali francesi:

  • mobilitati 45mila i poliziotti nelle prossime ore, 5mila in più di ieri notte
    annullati i “grandi eventi”;
  • schierati 4 veicoli “Centaure”, oltre a 14 veicoli blindati su ruote della gendarmeria;
  • divieto di vendita e trasporto di razzi e materiale pirotecnico, bidoni di benzina, acidi e prodotti infiammabili e chimici;
  • sospesa la circolazione di tutti gli autobus e tram a partire dalle 21 di ieri sera.

Per arginare le violenza, il presidente francese Macron, al termine della riunione dell’unità di crisi interministeriale, si è detto pronto ad adattare il dispositivo di mantenimento dell’ordine “senza tabù” e ha fatto appello ai genitori perché “tengano i figli a casa”. Ed ha aggiunto che “In questo contesto, chiediamo a tutti i genitori di assumersi la responsabilità: il contesto che stiamo vivendo è frutto di gruppi organizzati e attrezzati ma anche di tanti giovani. Un terzo degli arrestati sono giovani o molto giovani”, ha insistito il capo dello Stato. “È responsabilità dei genitori tenerli a casa. Faccio appello al senso di responsabilità delle famiglie”.

“Le piattaforme e le reti svolgono ruoli molto importanti”, ha aggiunto, citando TikTok e Snapchat. “Saranno fatte richieste per avere l’identità di coloro che usano i social network per chiamare al disordine”. “Prenderemo diverse misure nelle prossime ore”, ha concluso.