A causa dell’assedio israeliano, Gaza è senza carburante: comunicazioni interrotte, per l’Onu impossibile intervenire e mandare aiuti umanitari alla popolazione palestinese di cui si stima che il 70% sia rimasta ormai senza acqua potabile
Oggi “non ci saranno operazione di aiuto transfrontaliero al valico di Rafah. La rete di comunicazioni a Gaza è inattiva perché non c’è carburante. – che serve ad alimentare i generatori utili a mantenere attivi ripetitori e server NdR – Ciò rende impossibile gestire o coordinare i convogli di aiuti umanitari”. Lo ha scritto su X – ex Twitter – l’UNRWA, ossia l’Agenzia dell’ONU per i rifugiati palestinesi.
“Sono state 5 settimane e mezzo d’inferno a Gaza”. Solo ieri Juliette Touma, portavoce dell’UNRWA aveva dichiarato alla BBC News che è necessario un cessate il fuoco al più presto possibile, un ingente carico di carburante e un aumento degli aiuti umanitari, facendo un nuovo appello per la fine dell’assedio israeliano di Gaza.
Touma aveva anche dichiarato che a Gaza “già non c’è acqua per il 70% della popolazione”. La popolazione della Striscia è stata completamente isolata l’altro ieri sera a causa del quarto blackout nelle comunicazioni e le strutture mediche non hanno carburante: “La situazione è orribile”, ha concluso la portavoce.
Redazione Fatti & Avvenimenti