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Girgenti Acque chiede scusa, Valenti risponde: “tenetevi le scuse e dateci l’acqua… la nostra”


Bagarre stasera nell’aula consiliare del Comune di Sciacca, nell’incontro tra alcuni dirigenti di Girgenti Acque e il consiglio comunale, quasi al completo.

È stato un incontro non “molto” cordiale, l’avv. Ponzo, che stasera rappresentava il gestore idrico, insieme a Barrovecchio e Patti, alla vista dei consiglieri comunali e di alcuni cittadini, ovviamente ubucati nell’area spettatori, stava alzandosi per abbandonate l’incontro. “Noi parliamo solo con la giunta in carica che rappresenta i cittadini e non con tutti i consiglieri”. Queste le parole di Ponzo, che hanno innescato un vespaio, su cui sono intervenuti praticamente tutti i consiglieri presenti.

Calmati gli animi e chiarito che non si volevano fare arringhe politiche, ma semplici domande tecniche, i “tre” sono rimasti. E così si è dato inizio agli interventi, che poi in effetti sono state domande specifiche sul perché della mancanza di erogazione idrica continuata in quasi tutta la città e per periodi anche di 25 giorni consecutivi.

Milioti, Bono, Curreri, Santangelo, Termine oltre ovviamente al sindaco, hanno fatto un resoconto dettagliato delle pecche del gestore idrico, ma i volti dei “tre” rimanevano imperturbabili. Il tasto più dolente è stato toccato da Calogero Bono, che ha chiesto se l’acqua dei pozzi di Sciacca, Carboj e Grattavoli, venisse erogata agli altri comuni della provincia in primis Agrigento e se risultasse a vero, che Girgenti Acque per risparmi economici, non comprasse più l’acqua dalla diga Garcia – circa 90/120 litri secondo – causando di fatto l’ammanco del liquido.

Ebbene Ponzo con un linguaggio più politico che tecnico, a denti stretti ha ammesso, che non viene più comprata l’acqua dalla diga Garcia e sopratutto, che la nostra acqua viene dirottata alle altre città, ma ha aggiunto,  è cosa del tutto legale perché previsto nell’interscambio dell’ATI. Il sindaco ha risposto che si può fare solo dopo avere dato l’acqua ai saccensi.

Il quadro dunque che è emerso dopo due ore di diatribe è il seguente:

  1. La nostra acqua viene dirottata in altre città.
  2. Il gestore non compra più dalla diga Garcia, riducendo i costi di gestione facendo profitti sui saccensi, visto che l’acqua è in loco e non costa nulla.
  3. La mancanza di energia elettrica di 3 ore e la rottura della condotta riparata la stessa notte, non possono giustificare un mese di mancanza di erogazione in tutta la città.
  4. La rete è un colabrodo ma dopo 10 anni di gestione non è stata rifatta e al momento non esiste neanche un’idea di quando si potrà rifare, visto che avverrà solo dopo avere ammodernato quella di Agrigento, di cui ancora non si conoscono i tempi.
  5. Alla domanda se domani tornerà la distribuzione dell’acqua, dopo un iniziale si – sottovoce e piano piano – incalzati da Milioti, Bono e tutti gli altri, da parte dei “tre” c’è stato un, “stiamo provvedendo, forse, si…”ma però” (non è corretto grammaticalmente, ma rende meglio l’idea).

Alla fine i “tre” a nome di Girgenti Acque hanno chiesto scusa, ma il sindaco Francesca Valenti, lapidaria ha detto: “con le vostre scuse non ci facciamo nulla, vogliamo la “nostra” acqua”.