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Sciacca. Vandali danneggiano il Samonà, Monte: l’amministrazione ha abbandonato il teatro a se stesso


Il consigliere comunnale Salvatore Monte, con una nota corredata da foto, attacca l’amministrazione Valenti sulla mancata utilizzazione del teatro Samonà, che abbandonato a se stesso, è stato preso d’assalto dai soliti vandali.

Ancora un atto di vandalismo nella nostra città. – Scrive Monte – Questa volta l’obiettivo sensibile è il teatro Popolare di Sciacca di Via Agatocle. Danneggiata e forzata la parte adiacente una della porte di ingresso alla Grande Sala.

Teatro Popolare inaugurato e reso fruibile nel 2014 e sede di innumerevoli eventi di carattere artistico e privato organizzati sia direttamente dall’Amministrazione Di Paola sia da soggetti privati che operano nel territorio o nel mondo del managment.

Un teatro che, seppur ancora incompleto, era diventato per molti saccensi un appuntamento fisso per godere di spettacoli di diverso genere, dal musicale al cabarettistico, dalla prosa alla musica classica. Tutti eventi che hanno permesso che il teatro diventasse un piccolo polo artistico della nostra città.

L’amministrazione in carica, insediatasi nel giugno 2018, ha totalmente eliminato dai suoi programmi l’utilizzo dello stabile e la sua relativa valorizzazione. Dapprima la colpa è stata affibbiata al sottoscritto, reo di non aver pressato la Regione, negli ultimi giorni di nostro mandato elettorale, a stipulare una proroga della convenzione. Ma, da fonti certe sembrerebbe che qualche giorno antecedente alla festività natalizie la Regione Sicilia abbia rinnovato fino ad oggi, 28 febbraio 2018, la convenzione per l’utilizzo, da parte del Comune di Sciacca, del Teatro Popolare.

Peccato però che la struttura non sia stata utilizzata. Peccato che, ad oggi, non ci sia stata l’opportunità di assistere ad un solo evento. Il Teatro, in quanto struttura, è stato snobbato dall’Amministrazione comunale. Triste ed amara verità.

Non entro nel merito tecnico per delucidare cosa accade ad una struttura, di quella portata, se non utilizzata per diverso tempo. Sarei considerato catastrofista. Ma oggi la convenzione è scaduta. Il teatro, seppur temporaneamente, ritorna alla Regione Sicilia. Il sipario al momento si chiude portando via con se innumerevoli ricordi belli di quanto si è svolto all’interno del teatro e, ahimè, tanti ricordi amari: da un lato il ricordo di innumerevoli interrogazioni consiliari dell’allora opposizione che proponeva soluzioni per la gestione, dall’altro la totale capacità, oggi, a metterle in atto”.