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Ucraina: porto di Izmail bombardato perché la Nato ha sfidato stop Russia a navi per caricare grano nel Mar Nero

Tre navi cargo sfidando i divieti russi sull’export sul grano sono riuscite ad attraversare il Mar Nero scortate da caccia della Nato ed hanno raggiunto il porto di Ismail: i russi poco dopo lo hanno bombardato bloccandone l’attività

Sarebbe questo lo scenario che forse ha scatenato il violento attacco della notte del 2 agosto al porto della città di Ismail, vicino al confine con la Romania,  sottoposto a un pesante bombardamento da parte dell’artiglieria di Mosca.

Tre navi da trasporto – la Amst 1, la Sahin 2 e la Kaptan Yilmaz – rispettivamente unità israeliane, greche e turche, sfidando gli avvertimenti di Mosca che ha dichiarato pericolosa la navigazione verso l’Ucraina, scortati a distanza dai caccia della Nato di stanza sia in Turchia che in Romania (secondo Forbes anche alcuni Eurofighters italiani sarebbero stati pronti a intervenire in caso di necessità), hanno traversato dal passaggio del Bosforo fino al delta del Danubio e domenica in serata hanno attraccato a Ismail, alla foce del Danubio, senza che le forze russe intervenissero.

Il mancato intervento di Mosca, secondo l’Insitute for study of war di Washington,era la dimostrazione che le minacce del Cremlino di rendere pericolosa la navigazione verso l’Ucraina sono un bluff: “La Russia non è disposta o è incapace in questo momento di imporre perquisizioni”.

Ma poche ore dopo, la dichiarazione ottimistica è stata smentita dal pesante bombardamento da parte di Mosca del porto di Ismail. “I russi hanno colpito magazzini e silos di grano, danneggiando quasi 40.000 tonnellate di grano destinato ai Paesi africani”, ha dichiarato a caldo il ministro ucraino delle Infrastrutture Oleksandre Koubrakov su Telegram.

Quello che sta accadendo è il risultato della decisione presa il 17 luglio scorso da Putin di non rinnovare l’accordo che per un anno aveva garantito la partenza da i porti ucraini delle navi cariche di grano e cereali, perché le condizioni contenute nell’accordo per la parte russa non sono state rispettate. Mosca si è detta pronta a rimettere in atto l’accordo non appena le condizioni per la Russia saranno effettivamente operative.

Finché l’accordo è stato in vigore 1.080 navi cariche di grano o altri prodotti alimentari hanno lasciato i porti ucraini. Complessivamente sono stati esportati 30 milioni di tonnellate di derrate agricole.