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Sciacca. Sacchetto di rifiuti rischia di colpire l’ass.re Brunetto: Carabinieri scoprono l’identità del proprietario, forse


L’identità del proprietario del sacchetto – lanciato o solo precipitato da un balcone, non è dato sapere – è stata scoperta grazie ad una fattura di Girgenti Acque presente tra i rifiuti

Il fatto strappa una risata, anche se l’assessore Brunetto si sarebbe potuto fare effettivamente male: un sacchetto lanciato o solo caduto dal balcone di un palazzo, questo lo dovranno stabilire i Carabinieri di Sciacca che indagano sul caso – ha rischiato di colpire lui e la sua famiglia mentre camminavano a piedi per il centro storico, precisamente in via Carlo Marx.

Il sacchetto è caduto dal cielo quasi come una stella cadente, ma l’assessore – non essendo Gesù bambino – non c’è cascato, ed ha voluto controllare l’oggetto, scoprendo che si trattava di un sacchetto di rifiuti. A questo punto, ricordandosi che il “getto pericoloso di cose” è punito come reato dal codice penale ai sensi dell’ art. 674, ha chiamato i Carabinieri.

I militari accorsi sul posto hanno così avviato le indagini, aprendo il sacchetto e trovandovi all’interno una fattura di Girgenti Acque strappata. Una volta riassemblata, hanno contattato la società per risalire al nome dell’intestatario.

Come finirà la storia ora non è chiaro, anche perché immaginiamo che bisognerà stabilire un po’ di cose: per prima cosa bisognerà capire se l’intestatario della bolletta è effettivamente il proprietario del sacchetto, e non è scontato, e la giurisprudenza lo ha affermato parecchie volte; poi bisognerà capire se il sacchetto è stato effettivamente lanciato e con quale intenzione – ovverro se si voleva colpire il povero assessore o meno – oppure se è solo caduto, magari a causa del vento.

Nota a margine, pubblichiamo integralmente il racconto molto ironico scritto dallo stesso Carmelo Brunetto:

“Vi racconto una storia, una storia di Natale ma non natalizia. Il protagonista è un oggetto dapprima non identificato caduto dal cielo, e non come una stella cadente.

La meraviglia c’è stata perché ci è sembrato un evento di quelli miracolosi, in un periodo in cui i miracoli sono attesi e possono accadere.

– OH! E che cos’è?

Un oggetto cade rumorosamente a pochi centimetri da me, mia moglie, i miei cognati, mio nipote, in quasi pieno centro storico di Sciacca, in via Carlo Marx.

Con mia moglie e i miei parenti, stretti stretti, camminavo tranquillo e sereno assaporando le atmosfere natalizie quando d’un tratto per istinto ci scansiamo. Un oggetto caduto dal cielo quasi ci colpisce. Sarà una stella? Un pezzo di stella cometa di passaggio? Alle 20,30 quando uno si siede a tavola e mangia?

– Non può essere! – ci siamo detti. – Non può essere una stella cadente. Una stella non è di plastica e non ha la forma di un sacchetto. E una stella non contiene rifiuti.

Mi avvicino e vedo che in effetti non è una stella cadente. Né una cosa aliena. È semplicemente un sacchetto pieno di spazzatura. Qualcuno l’avrà lanciato. Dal cielo? Non può essere. Dal cielo non cadono rifiuti. Qualcuno, un ignoto, l’avrà lanciato dal balcone di un palazzo.

– Non è possibile – ho pensato –. Non è educato e poi il “getto pericoloso di cose” è punito come reato dal codice penale: articolo 674. Non si può rischiare per un sacchetto. E poi c’è il servizio di raccolta, il sacchetto te lo ritirano direttamente a casa.

Contatto così il comando della polizia municipale e poi il comando dei Carabinieri.

– Avrei voluto chiamarvi per una stella di Natale. Ma non è così. Potete avvicinare in Via Marx?
Intervengono i Carabinieri e con loro si procede all’apertura del pacco caduto dal cielo e a un’accurata attività di controllo.

– Di chi sarà mai questo sacchetto? – Ci siamo chiesti –. È possibile risalire al proprietario attraverso i suoi rifiuti?

Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei, dice un proverbio. Ma anche: dimmi cosa scarti!
E così ci mettiamo a ispezionare rifiuto dopo rifiuto alla ricerca di un indizio per identificare chi con cura ha confezionato il sacchetto di Natale per poi lanciarlo nel cielo come una stella che però non vola ma che cade e può far male e che intanto sporca.

Dal sacchetto, come da dentro il cilindro di un mago, esce fuori qualcosa che somiglia non a un coniglio, non a una colomba bianca, ma a una fattura non però di quelle che fanno le maghe. Una fattura nel senso di una bolletta di quelle che si utilizzano per pagare un servizio come la luce, il telefono e lo stesso servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Sulla fattura non troviamo il nome dell’intestatario ma un codice e la denominazione della società che quel codice lo ha inserito: Girgenti Acque. È una bolletta dell’acqua strappata in più pezzi da ricomporre come un puzzle. Recuperiamo con pazienza tutte le tessere, completiamo il puzzle, ci mettiamo in contatto col gestore del servizio idrico a cui chiediamo di tradurci il codice numerico in codice alfabetico.

Il riscontro è stato immediato. Ne esce il nome e il cognome dell’intestatario della fattura custodita dentro quel sacchetto caduto in Via Carlo Marx.

Il finale di questa storia di Natale?
Lo scriveranno i Carabinieri.

Carmelo Brunetto”