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16enne con un amico uccide il patrigno e getta il cadavere avvolto in una coperta in un tombino fognario


Un uomo di 71 anni, Domenico Citelli, pensionato, ex dirigente della Regione Siciliana, è stato ucciso dal figliastro 16enne, – aiutato da un amico – figlio della giovane moglie romena, che da tempo era andata via di casa, lasciando il ragazzo con lui.

Alla base dell’efferato delitto ci sarebbero i continui litigi tra i due per l’indolenza ed il modo di vivere del ragazzo fatto di poco studio e molti soldi spesi.

La tragedia è avvenuta alcuni giorni fa, nella villa dell’uomo, ubicata in una zona tranquilla, al confine con Nicolosi, frequentata soprattutto da villeggianti. Il cadavere dell’uomo, è stato trovato avvolto in una coperta legata attorno al corpo con una corda e un peso per tenerlo a fondo e non farlo emergere, in un tombino per gli scarichi reflui vicino la casa della vittima.

Secondo gli inquirenti, il ragazzo avrebbe imbracciato un fucile calibro 12, legalmente detenuto dall’uomo, e avrebbe esploso un colpo alla nuca, da distanza ravvicinata, quasi mozzandogli la testa. Il sedicenne, con il suo coetaneo, avrebbe poi avvolto il corpo in una coperta, legato con dello spago assieme ad un peso e lo ha poi gettato nel tombino, nella speranza non fosse ritrovato. Ma qualcuno ha scoperto il corpo e ha avvisato i carabinieri della compagnia di Acireale che sono intervenuti sul posto.

Le indagini sono state condotte dai carabinieri del comando provinciale coordinate dal procuratore distrettuale, Carmelo Zuccaro e dal sostituto Antonino Fanara, che hanno puntato subito sul ragazzo che, rintracciato alcune ore dopo, è stato bloccato e portato in caserma dove ha confessato il delitto, raccontando dei contrasti con il patrigno e le continue liti.

Per il Procuratore Caterina Ajello e il sostituto Valeria Perri, che hanno disposto il fermo del 16enne e di un suo coetaneo, il delitto sarebbe stato premeditato. E sarebbe stato compiuto con una violenza estrema.

La procura ha disposto il fermo dei due ragazzi eseguito dai carabinieri del comando provinciale di Catania. Il reato ipotizzato, al momento per entrambi, è di omicidio aggravato dalla premeditazione e occultamento di cadavere in concorso.