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Sicilia. Scuola, deroghe alla norma nazionale sul ritorno delle lezioni in classe: Lagalla fissa il tetto al 50%

L’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla, non seguirà le direttive nazionali sul ritorno in presenza degli alunni in classe e in Sicilia ci saranno delle deroghe

Da lunedì 26 aprile, come deciso da Roma, gli studenti italiani che frequentano in regioni in zona gialla o arancione tornano in classe nella quasi totalità dei casi (infanzia, elementari e medie al 100%, superiori fra il 70 e il 100%), ma non in Sicilia.

L’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla, infatti, ha deciso di derogare e con una circolare firmata ieri ha stabilito che “gli istituti superiori possono adottare percentuali di presenza più basse rispetto alla percentuale compresa fra il 70 e il 100 per cento, ma senza scendere al di sotto del 50 per cento”.

La decisione di Lagalla sul web ha incontrato il parere favorevole di molti genitori, che a poco più di un mese dalla fine dell’anno scolastico, trovano giusto non rischiare assembramenti su bus e piazzali davanti le scuole. L’unica voce in dissenso al momento è quella di Vittoria Casa, deputata siciliana del M5S e presidente commissione Cultura alla Camera che ha commentato: “Si tratta di deroghe incomprensibili e arbitrarie, perché stabilite a dispetto di quanto stabilito dal governo con gli esperti del CTS, perché disposte in forza di un provvedimento la cui legittimità non è chiara, perché fatte sulla pelle della categoria di studenti che più ha subito la mancanza della scuola in presenza. Senza considerare che in zona rossa il limite inferiore è almeno il 50 per cento divenuto in Sicilia il limite ordinario”. Un commento che ha un sapore di ideologia politica e poca sul piano pratico.