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Ancora una condanna per Girgenti Acque, questa volta per la sostituzione dei contatori: cosa aspetta l’ATI a rescindere il contratto?


Ancora una condanna per il gestore idrico Girgenti Acque. Questa volta la vicenda riguarda la sostituzione dei contatori idrici all’insaputa degli utenti.


Il contenzione inizia nel marzo del 2014, quando il giudice di pace di Agrigento, Marilia Montalbano, ha condannato Girgenti acque, società che gestisce il servizio idrico in provincia, dopo la denuncia di un utente che aveva chiesto l’annullamento di una fattura.

L’uomo si era rivolto all’avvocato Daniele Cutaia raccontando che Girgenti acque avrebbe cambiato il contatore a sua insaputa e, dopo una lettura, gli avrebbe fatto recapitare una bolletta di 900 euro. L’avvocato aveva sottolineato la mala fede di Girgenti acque, in quanto non avrebbe senso collocare il contatore se poi la società lo rimuove senza fare verificare il consumo. Il giudice di pace, quindi aveva affermato che il gestore non può sostituire il contatore ed effettuare una lettura senza averne prima discusso con l’utente.

Dopo quella sentenza, come sua consuetudine, Girgenti acque, ha fatto ricorso, nel tentativo di ribaltare la decisione del giudice di pace, ma il giudice Luciana Razete, presidente della sezione civile del tribunale di Agrigento, ha rigettato l’appello, confermando quanto stabilito dalla prima sentenza.

Le motivazione sono le stesse della prima sentenza, il gestore, può sostituire il contatore per motivi tecnici, quali ammodernamento o guasti, ma ha il preciso dovere di avvisare l’utente e sopratutto, dare la possibilità di certificare la lettura del contatore che sostituisce.

Girgenti acque, purtroppo da tempo ha fatto capire che la sua filosofia aziendale è: “io sono io e voi non siete … be! Scriviamo nulla”. Ma la vera domanda è: cosa aspetta il nuovo ATI idrico, dopo i vari sequestri dei depuratori, condanne e inchieste, ad avviare la procedura per rescindere il contatto per le palesi inadempienze?