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Arriva a Palermo la campagna di sensibilizzazione “Mare Mostro” sull’impatto della plastica in mare


Arriva a Palermo presso la Direzione Marittima locale la campagna d’informazione “Mare Mostro” dell’associazione ambientalista Marevivo, finalizzata a diffondere le informazioni sull’impatto della plastica in mare.

Partita a dicembre da Napoli, la campagna toccherà le 15 direzioni marittime italiane con l’obiettivo di mettere in condivisione le informazioni per affrontare l’emergenza dell’inquinamento marino.

Il coinvolgimento delle Capitanerie voluto dall’associazione nasce dalla considerazione che le direzioni sono i luoghi ideali per sensibilizzare e far nascere una più ampia consapevolezza tra il personale e tra tutti gli “stakeholder del mare”, sui rischi dell’eccessiva presenza in mare di plastica e microplastica e dell’incredibile impoverimento della fauna e della vegetazione marina che sta generando.

Numerosa la rappresentanza delle unità della Guardia Costiera di Trapani e Agrigento con tutti i comandanti, invitati a presenziare il seminario dal Contrammiraglio Gaetano Martinez, Direttore Marittimo della Sicilia Occidentale e Comandante della Capitaneria di Porto di Porto di Palermo, attorno al quale si sono uniti anche gli insegnanti e gli studenti di alternanza scuola lavoro dell’Istituto Nautico Gioeni- Trabia di Palermo.

Accorato appello da parte del presidente di Marevivo, Rosalba Giugni a creare una rete collaborativa significativa per bloccare l’invasione della plastica, che non solo rischia di compromettere l’equilibrio del mare, ma può arrecare gravi danni alla salute dell’uomo

-Ciò che buttiamo in mare, arriva sulle nostre tavole! Questa è la tragica conseguenza di anni di scellerata disattenzione e di disaffezione al mare – afferma la Giugni – dimenticando che esso rappresenta il polmone azzurro della Terra, elemento naturale di straordinaria importanza in grado di assorbire anidride carbonica e ridarci ossigeno”.

Ai promotori dell’iniziativa si sono aggiunti numerosi relatori in rappresentanza delle istituzioni e del mondo universitario e scientifico siciliano.

L’assessore all’Ambiente del Comune di Palermo, Sergio Marino, intervenendo ha sottolineato i ritardi che si sono perpetrati nella gestione e nel mancato controllo di una delle più belle aree marine protette siciliane, quella di Capo Gallo e Isola delle Femmine. – E’ giunta l’ora di porre riparo agli anni di omissioni che hanno messo in pericolo la salubrità e la biodiversità dell’area marina – afferma il tecnico e assicura che in prossimità della stagione estiva si provvederà a rimettere le boe e delimitare gli ormeggi. Intanto la Riserva terrestre rimane ancora chiusa a causa dei pericoli della caduta massi che incombe anche sulla parte costiera dell’AMP.

La dott.ssa Maria Pia Bottin,o in rappresentanza dell’assessore regionale dell’Ambiente ha illustrato i risultati di uno studio preliminare sul microlitter negli ecosistemi marini portato avanti da ARPA restituendo un quadro preoccupante di ciò che arriva in mare e ciò che ritorna in spiaggia. Il funzionario ha anche annunciato la partenza oramai prossima del grande polo tecnico che dovrebbe sorgere presso il Roosevelt, e che congiungerà numerosi istituti di ricerca applicata sul mare e l’ambiente.

Le relazioni di due noti ricercatori siciliani, prof. Andaloro dell’ISPRA del presidente del CONISMA, professore Mazzola hanno chiuso gli interventi del seminario informativo, cercando di placare anche gli atteggianti combattivi di alcune associazioni di pescatori presenti, che, già in prossimità dell’iniziativa avevano aperto un forte dibattito sui social contro le dichiarazioni delle associazioni ambientaliste che li accusano di essere i primi inquinatori del mare, a fronte di un settore, quello ittico, divenuto sempre più fragile e complesso, incapace di generare i proventi necessari al mantenimento delle famiglie.

I due ricercatori hanno anche presentato i risultati delle ricerche che hanno coordinato nel campo e hanno illustrato anche i provvedimenti e le iniziative che a livello mondiale molti paesi industrializzati e non, stanno intraprendendo per bloccare l’invasione della plastica e consentire al mare di rigenerarsi.

Oramai l’impoverimento del mare non è più un problema solo delle economie più evolute ed inquinanti, ma anche dei paesi più poveri dell’Africa e dell‘Asia che volgono verso la desertificazione dei fondali e la scomparsa della fauna ittica.

Marevivo, che da anni ha scelto l’educazione ambientale come Stella Polare della missione dell’associazione per la tutela del mare, ha presentato insieme alla mostra “Mare Mostro”, composta da una ventina di pannelli scientifici che spiegano i pericoli che corre il mare a causa della plastica, un book di strumenti didattici utili a sostenere le iniziative di educazione ambientale che le Capitanerie potranno sfruttare per la formazione del proprio personale, ma anche delle scolaresche e per la sensibilizzazione dei pescatori, dei naviganti e dei gestori dei lidi.

I saluti e i ringraziamenti del contrammiraglio Martinez hanno chiuso i lavori di un incontro che pone le basi di una forte e fattiva collaborazione tra tutti coloro che lavorano in mare e per il mare e che potrebbe cambiarne il destino per l’incredibile capacità di rigenerarsi che, nonostante tutto, continua ad avere.

Prossima tappa siciliana Catania, mentre in Italia il prossimo appuntamento è previsto a Genova.