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Degrado familiare. Bimba di 17 mesi ricoverata a Palermo, per i medici: “L’hanno picchiata come un sacco da pugilato”


Una storia di degrado familiare in cui la vittima è una bimba di 17 mesi, arrivata in condizioni molto gravi all’Ospedale dei Bambini di Palermo e pertanto ricoverata nel reparto di rianimazione.

Lapidario e agghiacciante il commento dei medici dell’ospedale di Palermo che l’hanno presa in cura : “L’hanno picchiata come un sacco da pugilato”. Il bollettino medico non lascia scappatoie: un trauma cerebrale, diversi lividi su tutto il corpo, escoriazioni sul collo e sulla schiena i segni di un morso che potrebbe averle procurato la madre, che è stata denunciata per violazione degli obblighi di assistenza familiare e lesioni personali.

Secondo i primi accertamenti effettuati dai sanitari, la mamma della piccola una ventunenne incinta, al centro della vicenda, non risulta avere problemi psichici, come invece era trapelato in un primo momento.

I carabinieri intervenuti a seguito della chiamata della suocera, ovvero la mamma del suo compagno, hanno interrogato la 21enne ed avrebbero già ricostruito parte dell’accaduto.

La nonna accortasi di ciò che era accaduto, pare abbia gridato “Aiuto, aiuto la bambina sta male”, chiedendo poi l’intervento dei militari dell’arma. Un episodio che non è il primo in famiglia e si ricollega a un altro simile, avvenuto undici giorni prima, che coinvolge lo stesso nucleo familiare: anche la sorella di appena 2 anni e mezzo della bimba di 17 mesi, è stata ricoverata per la frattura di entrambi i polsi, ed è stata sottoposta a intervento chirurgico nell’ospedale Cervello di Palermo, dove è attualmente ricoverta.

Le indagini sui due delicati casi sono condotte dai carabinieri della stazione di Partinico e guidate dal comandante Marco Pisano. I militari hanno già ascoltato gli altri familiari e richiesto il supporto di alcuni professionisti a tutela delle bambine.

Dalle prime indagini sarebbero emersi “elementi evidenti” sulle responsabilità della madre, che avrebbe addirittura cercato di evitare che arrivasse in casa loro un’ambulanza. Inoltre sembra che l’attuale compagno della donna abbia effettuato una prima manovra per rianimare la piccola, quando era ancora a casa, e poi ha convinto la giovane a farsi da parte e a consentire che i sanitari del 118 la soccorressero.

Il Tribunale dei minori ha affidato le due bimbe al direttore sanitario del Civico di Palermo Giorgio Trizzino, da cui dipende l’Ospedale dei Bambini.