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Caltabellotta. Sindaco Cattano: “Servizi sanitari del poliambulatorio chiusi da mesi: riattivarli subito”


Il distretto sanitario di Sciacca da circa due mesi a Caltabellotta non presta regolarmente i servizi di assistenza sanitari essenziali: il sindaco invia una nota per la riattivazione

Il Sindaco di Caltabellotta Calogero Cattano invia una nota al Prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa al Direttore dell’Aspi d Agrigento Alessandro Mazzara e Assessore alla Salute Ruggero Razza, nella quale chiede la riattivazione dei servizi sanitari presso la sede del poliambulatorio del centro montano e di assegnazione di n.1 unità infermieristica e di n.1 unità amministrativa in pianta stabile.

Di seguito la nota

“Con la presente sono a rivolgermi alla Vs. cortese attenzione per rappresentarvi l’emergenziale e pericolosa situazione sanitaria che la comunità che rappresento, sta vivendo.

Il presidio ambulatoriale, appartenente al distretto sanitario di Sciacca, del centro montano di Caltabellotta, da circa due mesi, non presta regolarmente i servizi di assistenza sanitari essenziali. Il disservizio nasce dalla sopravvenuta quiescenza dell’unica unità in servizio e dalla mancata sostituzione della stessa. Pertanto il presidio sanitario risulta totalmente scoperto, privo di personale in grado di intervenire in caso di emergenza, di conseguenza chiuso al pubblico e quindi non in grado di prestare alcun servizio alla cittadinanza.

Più volte lo scrivente ha interessato gli organi preposti della difficile situazione, ina dopo settimane di attesa nessuna disposizione è stata prodotta, e la comunità caltabellottese è stata totalmente dimenticata.

Mi trovo costretto a scrivere per tutelare principalmente il fondamentale diritto alla salute dei miei concittadini e per esprimere l’amarena e la delusione degli stessi che protestano perchè privati di una serie di servizi essenziali.

Occorre inoltre considerare che un’alta percentuale della popolazione di Caltabellotta è composta da anziani, principali fruitori dei servizi ambulatoriali prestati in loco, gli stessi risultano impossibilitati nel raggiungere le città limitrofe per difficoltà negli spostamenti e per una precaria viabilità fortemente segnata dalla durezza degli eventi atmosferici, dove un percorso di qualche chilometro diventa un “viaggio”. Sul territorio di Caltabellotta, inoltre, non risulta attivo alcun centro di analisi clinica privato, pertanto il bacino di utenza continua ad essere elevato e nessuno può sopperire all’assenza dei servizi forniti dal servizio sanitario nazionale.

La già drastica riduzione dei servizi prestati nel recente passato ha già rappresentato un fatto gravissimo che penalizza un territorio montano già profondamente ferito, se pure i servizi infermieristici sono destinati a scomparire, i rischi per i nostri concittadini dovuti ad un pronto soccorso troppo distante o ad un intervento medico in ritardo, sono palesi e troppo elevati.

Pertanto non siamo disposti ad accettare il depotenziamento della struttura, sull’Amministrazione comunale ricade la responsabilità di garantire la sicurezza e la salute dei propri concittadini ed in rappresentanza delle stessa, vaglierò ogni strada affinché la mia comunità non debba subire ulteriori disagi o privazioni.

Non c’è alcuna logica legata alla razionalizzazione delle risorse o del personale che possa giustificare un così alto rischio all’incolumità e alla salute pubblica, pertanto chiedo alle S.V. lll.me un pronto intervento per addivenire alla risoluzione definitiva del problema”.