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Chi è il candidato del M5S? Ecco il vero Domenico Mistretta


In un momento di caotico fibrillare del tessuto politico saccense, ci siamo voluti chiedere proprio oggi, a circa due mesi dalle elezioni, chi sia Domenico Mistretta, il candidato a sindaco del Movimento 5 Stelle, non solo come – nuovo – uomo politico, ma anche a livello personale. Insomma, chi è Domenico?

Classe 1982, Mistretta è giovane – ma non diversamente rispetto a tanti veri giovani, come chi scrive – odia quell’appellativo: “Appartengo ad una generazione in cui quando si diceva ‘ci vogliono giovani’, puntualmente serviva qualcuno bravo che facesse il doppio del lavoro, meglio degli altri e magari gratis. Io non mi sento giovane, sono un uomo con più di 10 anni di carriera professionale alle spalle, ovviamente senza con questo voler fare il serioso, ma essere serio sicuramente sì”.

Un discorso che un po’ non ti aspetti, specie in un momento storico in cui i facili slogan del tipo “avanti i giovani chiunque siano”, la fanno da padrona, spesso a scapito del buon senso.

Particolarmente affezionato ai temi del lavoro Mistretta: “Ci sono problematiche di competenza comunale, soprattuto nel mondo del lavoro comune o della piccola e media impresa, che a Sciacca da commercialista, in questi anni ho visto spesso. Chiaramente il mio lavoro è quello di risolvere queste problematiche, nel mio lavoro ad un certo punto non posso che fermarmi, da amministratore  – dice – qualcosa si potrebbe cambiare in meglio.”

Quindi da cosa nasce questo interesse per la politica e per la città? “Sono dell’idea che chi vive in una città come Sciacca e la ama, prima o poi deve fare una scelta e schierarsi in politica. La mia passione politica nasce semplicemente da questo, dalla voglia di andare a risolvere i problemi della gente comune, come lo sono sempre stato anche io; problematiche che vivo quotidianamente anch’io insieme a tutta la città”.

E dalla tua vita privata? Si è detto che tu sia un po’ riservato, è vero? “Ma no, assolutamente, in realtà sono uno di quelli che per gli studi fatti e per le proprie passione, compresa la musica, ha frequentato bene o male tutti gli ambienti di Sciacca. Certo, non amo apparire o mettermi inutilmente in vetrina, bado molto più ai contenuti, la creatività, l’originalità delle cose e delle situazioni; insomma sono uno di quelli che va al sodo”.

Qual è la tua Sciacca? “La Sciacca che io immagino è una Sciacca, vera, reale, tangibile, basta con i libri dei sogni. Voglio una città capace di dare lavoro a chi ci vive, viene da sé che la prima risorsa di Sciacca è il turismo. E lo dico perchè c’è un enorme margine di potezionalità non sfruttate in questa città che potrebbero creare un grande indotto, ci sono stime che parlano addirittura della possibilità di raddoppiare il prodotto interno cittadino.

Se io immagino il giovane di oggi che deve scegliere se restare facendo giusto qualche lavoretto per sopravvivere o dover emigrare, ecco, per me deve restare e lavorare in quel settore dove ci deve essere la fonte primaria di sviluppo economico. Poi è chiaro che lo spettacolo, la cultura, lo sport e tutto questo genere di settori dovrebbero poi convogliarsi ed essere funzionali al turismo, in modo coordinato. Chi vive questa città ha il diritto di sentirsi parte di essa in tutti i sensi”.

E proprio sul turismo ha voluto rilanciare quello che è il cruccio di tanti saccensi, un lungomare degno di questo nome per la città: “Si, io immagino la GreenWay, la pista ciclabile, un lungomare non votato alla movida più scalmanata, ma che colleghi Capo San Marco fino alle Terme, e che sicuramente porterebbe turismo facendo entrare Sciacca in un ben più ampio circuito network”.

Domenico Mistretta, figlio di Pietro Mistretta. Cosa significa essere figlio di tuo padre? “La figuradi un padre è certamente una figura determinante per un figlio. Poi mio padre è una delle persone più combattive che io conosca. Mi spiace che adesso si usi ancora attaccare o rivangare presunte questioni di vent’anni fa, magari pure della giunta Cucchiara. Cose che oltretutto non mi riguardano nel modo più assoluto, io non sono lui, ammesso abbiano qualcosa da contestargli politicamente oltre a far polemica fine a sè stessa.

Per il resto, mio padre da tanti e tanti anni è il presidente dell’associazione l’AltraSciacca, e si è battuto in prima linea per tantissime cause giuste ed ampiamente condivise in città: dalle Terme, all’acqua pubblica, ai rifiuti. Quindi non posso che esserne orgoglioso, per me è un modello di riferimento”.

In fine, il candidato del M5S ha voluto anche chiarire alcune dicerie sulla sua partecipazione al Nucleo di Valutazione della Giunta del sindaco Vito Bono: “Non ho alcuna esigenza di giustificare nulla, nel Nucleo di Valutazione, che oltretutto fu il primo dopo anni di assenza al Comune di Sciacca, ero stato indicato dallo stesso sindaco Bono, proprio in quota sindaco, non legato ai partiti che avevano fatto i loro nomi. E che Vito Bono non fosse un uomo dei partiti è cosa ben nota, tanto che si dimise. Personalmente credo di aver fatto il mio lavoro con la massima integrità e trasparenza e senza nessuna pretesa politica, sul perchè l’allora sindaco mi volle in quel posto, ‘arrivo a pensare’ – dice – che fosse una scelta basata su di me come professionista e consulente.