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Catania. Sgominata banda “Lupin”: duplicavano le chiavi e svaligiavano le case – Video – tre gli arrestati


I carabinieri di Catania in un’operazione denominata “Lupin”, hanno sgominato una banda dedita a svaligiare le case tramite la duplicazione delle chiavi

 

All’alba di oggi, su delega di questa Procura della Repubblica, i carabinieri del comando provinciale di Catania hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale etneo nei confronti di 3 persone chiamate a rispondere di furto, furto aggravato, detenzione illegale e porto abusivo di arma da fuoco, nonché nei confronti di una persona colpita dalla misura cautelare interdittiva della sospensione dell’esercizio dell’impresa. Il provvedimento ha interessato soggetti gravati da precedenti specifici residenti a Catania nei quartieri popolari di San Cristoforo e Librino.

Questi i soggetti colpiti dalla misura di custodia cautelare in carcere:

1. Romeo Daniele ( del 1987) già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari;

2. Vittorio Francesco, ( del 1983) , già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari;

3. Vittorio Alberto ( del 1986).

L. G. M. classe 1970 è stato colpito da misura cautelare interdittiva della sospensione dell’esercizio dell’impresa (vendita di chiavi, beni e prestazioni collegate) per la durata di nove mesi.

Inoltre è stata sequestrata attrezzatura varia per lo scasso, mazzi di chiavi duplicate, disturbatori di frequenza, cellulari (c.d. “citofono”), nonché recuperati preziosi e monili dal valore complessivo di 2.500 euro.

Le indagini hanno consentito di accertare la commissione di 6 furti in abitazione (di cui 2 tentati) e 6 furti su autovettura eseguiti dal mese di luglio 2017 al mese di luglio 2018, con la fattiva collaborazione del responsabile di un esercizio commerciale di vendita e fabbricazione di chiavi

La banda duplicava le chiavi delle case da svaligiare con la complicità di un negoziante specializzato L’attività investigativa ha consentito di comprendere le modalità con le quali i soggetti si organizzavano per commettere i furti, come si procuravano le chiavi necessarie per accedere alle abitazioni senza lasciare alcun segno di effrazione.

I soggetti individuavano le vittime più appetibili in specifiche aree di sosta e, con l’utilizzo di un disturbatore di frequenza, riuscivano ad accedere alle autovetture d’interesse, approfittando della momentanea assenza dei proprietari, provvedendo immediatamente a fotografare i libretti di circolazione e le chiavi presenti.

Dalle fotografie riuscivano a duplicare le chiavi delle residenze delle vittime e, dal libretto di circolazione della autovettura, risalire all’indirizzo dove effettuare i successivi sopralluoghi per analizzare le abitudini dei proprietari e scegliere il momento propizio per commettere i reati.