Si è tenuto stamattina dalle ore 10:00 il convegno su “L’utilizzo dei beni culturali quali drivers per lo sviluppo economico” al Consorzio universitario di Agrigento, presso l’Aula Magna “Luca Crescente”.
Dopo l’introduzione del Prof. Pietro Busetta, presidente della Fondazione Curella, ci sono state le relazioni dei Prof. Antonio Cognata e Wanda Cortese dell’Università di Palermo, dell’Arch. Giuseppe Parello, Direttore dell’Ente Parco della Valle dei Templi e dell’Avv. Giuseppe Taibi Capo delegazione del FAI di Agrigento
Il Prof. Gaetano Armao Presidente del Consorzio Universitario di Agrigento ha espresso le conclusioni
La giornata di studi, organizzata in collaborazione con la Fondazione Curella e la Diste Consulting, é inserita nell’ambito della IX edizione delle “Giornate dell’Economia del Mezzogiorno” e segna il ritorno dell’importante manifestazione ad Agrigento. L’iniziativa, sostenuta dal FAI, serviva ad di approfondire le prospettive di sviluppo connesse alla crescita registrata negli ultimi anni dalla Città nel mercato del turismo culturale.
Il seminario é stato dedicato alla memoria del Prof. Ignazio Melisenda Giambertoni, recentemente scomparso e primo Presidente del Consorzio Universitario di Agrigento.
Giornalista Direttore responsabile di Fatti&Avvenimenti. Nato a Partinico (PA), ma saccense. Ha sempre vissuto a Sciacca, dove fin da giovanissimo si è appassionato alla politica locale. Scrive da quando aveva 17 anni, scrive di tutto perché “così è giusto che sia”. Ha scritto principalmente per il giornale ControVoce di Sciacca e per il Fatti&Avvenimenti, ma suoi articoli sono apparsi anche sui quotidiani La Valle dei Templi.net, LinkSicilia (MeridioNews), La Voce di New York e tanti altri giornali agrigentini, regionali, nazionali ed internazionali. Da Gennaio 2017 è corrispondente italiano per la rivista francese Lumieres Internationales Magazine. Scrittore a tempo perso. E’ anche uno studente di Giurisprudenza. Coltiva da anni la passione della musica e del canto ed ha una sua band. Non chiedetegli cosa voglia fare da grande, perché non lo sa.