La Corea del Nord ha lanciato almeno tre missili balistici a corto raggio (Srbm) nel mar del Giappone, uno dei quali ha volato attraverso il suo confine marittimo de facto con la Corea del Sud
Ne da notizia il Comando di stato maggiore congiunto in una nota, secondo cui i test sono stati effettuati da un sito all’interno o intorno a Wonsan, città sulla costa orientale, intorno alle 8.51 locali (00.51 in Italia). Si tratta dell’ultima provocazione dei nordcoreani in risposta alle manovre congiunte ‘Vigilant Storm’, con più di 240 aerei impiegati, nel tentativo di rafforzare la posizione di deterrenza contro le minacce del Nord che potrebbe presto condurre anche il suo settimo test nucleare. hanno fatto Corea del Sud e Stati Uniti. “I missili nordcoreani, per la prima volta dalla divisione della penisola, sono atterrati vicino alle nostre acque territoriali a sud della Northern Limit Line, con una mossa intollerabile”, ha detto il Comando, assicurando che “i nostri militari hanno promesso di rispondere con fermezza alla provocazione”.
La Corea del Nord non si è limitata al lancio di missili, ma ha minacciato di usare le armi nucleari per far pagare a Usa e Corea del Sud “il prezzo più orribile della storia” qualora dovessero far ricorso alla forza. Nella notte dalla Kcna, Pak Jong-chon, un segretario del Partito dei Lavoratori e stretto collaboratore del leader Kim Jong-un, in una nota diffusa ha definito le manovre “aggressive e provocatorie” ed ha aggiunto: “Se gli Stati Uniti e la Corea del Sud tentassero di usare la forza contro di noi, le forze speciali dell’esercito della Repubblica democratica popolare di Corea svolgerebbero immediatamente la missione strategica loro assegnata e gli Stati Uniti e la Corea del Sud dovrebbero affrontare un evento terrificante e pagare un terribile prezzo”. Ed ancora: “Washington e Seul devono tenere a mente che prendere questo come un semplice avvertimento sarebbe un enorme errore nelle circostanze attuali”.
Redazione Fatti & Avvenimenti