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D’Alema ad Agrigento per il No al Referendum: tanti i saccensi


Bagno di folla ieri sera al Dioscuri Bay Palace di San Leone durante l’ultimo evento per le “Ragioni del No” al Referendum Costituzionale.

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Grande ovazione in sala all’arrivo di  Massimo D’Alema attualmente semplice Presidente di Italiani Europei, già Presidente dei Consiglio, Ministro degli Esteri e Presidente del Copasir. L’altro grande protagonista della serata di ieri è stato Gaetano Armao, Presidente dei Giuristi siciliani, Presidente del CUPA e Coordinatore Nazionale di Sicilia Nazione.

A coordinare la serata la presidente del Comitato promotore per per il No al referendum, Ausila Eccelso.  A fare da padrone di casa, ovviamente, l’on. Angelo Capodicasa. Molti i volti noti saccensi presenti all’avento agrigentino tra cui l’ex senatore Siso Montalbano, il presidente del Comitato promotore del No di Sciacca, Carmelo Burgio, ed anche i due ex consiglieri provinciali forzisti, Nicola Testone e Mario Lazzano.

Primo a parlare, a seguito dell’introduzione della Eccelso, Davide Amato, in rappresentanza degli studenti agrigentini che si schierano per il No al Referendum il cui intervento lungo ed articolato ha riscosso anche il favore della sala.

Primo dei due autorevoli ospiti a parlare è stato il presidente dei Giuristi siciliani, Gaetano Armao: “Un rigurgito di passione civile per un recupero dei valori della Costituzione. Il no sta a significare rispetto per tutti perché non si entra nel merito di questioni costituzionali con la semplificazione ma con regole condivise. Questa riforma è vittima della sindrome della fretta”.

Fondamentale poi lo spunto offerto dal presidente del Cupa e coordinatore di Sicilia Nazione: “Questa riforma costituzionale trasforma la Sicilia in una regione di Serie B, e cancella sostanzialmente la specialità, togliendoci ogni autonomia finanziaria”. Con un Senato come quello previsto nella nuova costituzione – ancora ricco di poteri ma terribilemente povero di rappresentanza elettorale – la rappresentanza della Sicilia nella seconda camera dello Stato sarebbe di 7 senatori con 5milioni di abitanti, mentre Trentino AltoAdige e Vald’Aosta insieme fanno 1 milione e centomila abitanti,  avranno una sovra-rappresentazione di 6 senatori. E’ evidente quindi la sottorappresentazione gravissima dei siciliani.

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Ricco di riflessioni importanti poi l’intervento conclusivo di Massimo D’Alema, per il quale: “Il referendum riduce lo spazio di partecipazione dei cittadini, è un sistema totalmente autoreferenziale”. D’Alema poi rigetta la tesi di Renzi secondo cui lui difenderebbe la “casta” votando “no”: “Io non sono più neppure parlamentare, sono presidente di una associazione culturale, se c’è qualcuno asseragliato dentro la fortezza, contro il popolo fuori, non sono di certo io”.

“Dal 5 dicembre con la vittoria del “no”  il confronto politico sarà più civile e avremo imparato a convivere e anche a dividerci in modo più rispettoso. Il no aiuta la democrazia a progredire senza demonizzazioni reciproche e ci aiuterà a partire da un nucleo di valori. La vittoria del “no” è una garanzia di stabilità mentre il “si” porta alla tentazione della spallata, i parlamentari eletti con voto diretto sono una garanzia costituzionale. Dopo il “no” al  referendum niente disastri, la legislatura continua e il dialogo si riapre senza la divisione del paese. Il metodo è sostanza quando si parla di Costituzione”.