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Dovrebbero riprendere le ricerche di Bono, ma il ripescaggio della statua del poeta Licata a 10 miglia dalla costa , apre inquietanti prospettive


Le ricerche di Vincenzo Bono a causa del nubifragio di domenica sono state sospese, ora si attende che la Prefettura ne ordini la ripresa.

Disperso durante l’alluvione del 25 novembre, e da allora cercato incessantemente da Vigili del fuoco, protezione civile, forze dell’ordine e volontari, di Vincenzo Bono, dopo circa due mesi non si sa nulla.

È stato cercato lungo tutto il torrente Cansalamone a partire dalla statale 115, fino al Mare e nel mare, con impiego degli uomini e mezzi del Circo Mare di Sciacca e dei sommozzatori dei Vigili del fuoco. Setacciato con gli escavatori l’alveo del torrente e tutta la zona di Muciare, ma al momento, con esito negativo.

Le figlie di Bono, Giusi e Vitalba, colpite duramente dalla vicenda, continuano a fare appelli, affinché le ricerche vadano avanti e non cali l’attenzione sull’evento. Ma oggi, pur nel dolore, occorre fare una considerazione di logica, che fa orrore, ma che potrebbe essere una “non” accettabile realtà.

Ieri a 10 miglia dalla costa, il peschereccio “Lo Slancio”, ha ripescato, perché rimasto impigliato nelle reti, la statua di Vincenzo Licata, che esattamente come Vincenzo Bono, la forza delle acque, nella stessa zona ha strappato dal Museo del Mare dove era custodita, trascinandola, a 10 miglia dalla costa.

L’evento ieri, giustamente è stato festeggiato dalla città con entusiasmo e gioia, ma apre un interrogativo inquietante: se la forza devastante dell’acqua ha trascinato a 10 miglia dalla costa una statua pesante, non deteriorabile, dove ha potuto trascinare un corpo umano?

Non ce ne vogliano i familiari di Bono, ma mettere la testa sotto la sabbia non risolve i problemi. Le energie, i mezzi e gli uomini impiegati dalle istituzioni nella ricerca dello scomparso, sono state senza sosta e senza badare a spese, come è giusto che sia, ma purtroppo non hanno dato esito positivo.

Dopo questa considerazione, amara, ma purtroppo assai plausibile, l’augurio è che già oggi si possa ritrovare il corpo del nostro concittadino tragicamente scomparso.


2 Risposte a “Dovrebbero riprendere le ricerche di Bono, ma il ripescaggio della statua del poeta Licata a 10 miglia dalla costa , apre inquietanti prospettive”

  1. Gentile redazione, l’articolo deve essere corretto perchè è ERRATO, nonostante io abbia scritto e spiegato più volte che non si tratta della copia in bronzo che è al porto bensì di quella originale in vetroresina che, in quanto vuota e leggera ha avuto più chance di arrivare al largo prima di affondare, rispetto a un corpo umano.
    Correggete soprattutto nel rispetto dei familiari del saccense
    grazie

    1. Buonasera, grazie per la precisazione, che verrà letta da chiunque leggerà l’articolo. Premesso ciò, il fatto che sia in vetroresina, non cambia – a nostro avviso – il senso dell’articolo, anche se leggera e non siamo a conoscenza del peso, comunque una volta danneggiata da un qualsiasi urto, si sarebbe riempita d’acqua, divenendo pesantissima ed affondando.
      Inoltre la statua, rimane comunque un oggetto inerte non “deteriorabile”, un temine elegante per dire che un corpo umano, in mare da due mesi è scientificamente soggetto ad “altro”.
      Il temine “altro” è usato proprio per rispetto dei familiari.

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