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Enogastronomia. I Benefici del pomodoro: note storiche, spunti, virtù e altro ancora

Sembra incredibile che ad uno dei prodotti principe della nostra alimentazione, il pomodoro, non si attribuisse alcun interesse alimentare, addirittura lo si riteneva portatore di caratteristiche negative e pericolose per la salute

In un interessantissimo libro (“Il Pomodoro”), realizzato dalla collana Coltura & Cultura della Bayer CropScience, è citato un episodio particolare e surreale: siamo nei primi anni del 1800 nel Massachusset ed un pittore di origine italiana, Michele Felice Corne, mangiò in pubblico un pomodoro per dimostrare che non era velenoso. Pare infatti che questa pianta incontrò molta ostilità negli Stati Uniti e soltanto dopo quasi un secolo dalla sua introduzione (1781 da Santo Domingo) ebbe il suo vertiginoso successo. Il temerario pittore, in ogni caso, gode di un primato atipico: un suo monumento è eretto a Newport, nel Rhode Island e forse è più ricordato per il gesto di mangiatore di pomodoro quanto per le sue doti artistiche.

Da oltre trent’anni la comunità scientifica riconosce i benefici dell’alimentazione del bacino mediterraneo, suggerendo come modello ottimale di una dieta basata su pane, pasta, olio d’oliva, legumi, pesce e ovviamente verdure fresche. Il prodotto principe della nostra alimentazione è proprio il pomodoro, che insieme alla patata, è la specie orticola più coltivata al mondo.

Oggi questo “frutto” e non ortaggio, come viene definito, ha molteplici effetti benefici per la nostra salute grazie alla sua composizione ed alle caratteristiche nutrizionali. Ricchi di sapore e versatili, le svariate tipologie di pomodoro si prestano a entrare nei menu in mille modi, esistono numerose varietà, diverse per gusto, forma, dimensione, consistenza, e per comoda possibilità di conservazione. Sono ricchi di acqua e poveri di calorie, hanno un mix di minerali e oligoelementi, apportano vitamine idrosolubili e vitamina C ed E, ma soprattutto sono ricchissimi di antiossidanti. Il licopene è il carotenoide che è presente nel pomodoro in maggiore concentrazione: è una sostanza liposolubile che svolge indipendentemente la sua attività antiossidante. Il pomodoro è un alimento diuretico e rinfrescante grazie al 90 percento circa di acqua, ed è, come citato prima, anche rivitalizzante per la ricchezza di sali minerali (soprattutto potassio, fosforo, ferro, iodio) e di vitamine ( A,C,E). Salvo casi di allergia e di intolleranza (è sempre consigliato, per qualsiasi tipo di alimento, verificare nel corso degli anni se ci sono casi di non digeribilità mediante esami specifici) questo alimento “ororosso” è un fedele alleato del nostro benessere a tavola.

E’ stato dimostrato che l’assorbimento risulta migliore se l’alimento viene cotto e consumato associato a dei grassi come l’olio extra vergine d’oliva. Non solo, agisce contro l’invecchiamento e la proliferazione delle cellule inibendo anche la crescita di cellule tumorali.

Insomma, questa pianta quasi diffidata all’inizio della sua scoperta (originaria del Sud America, delle regioni tropicali e sub-tropicali, dove ancora oggi è possibile trovare delle specie selvatiche dai frutti piccoli, simili al tipo Cherry o “pomodorino ciliegia” attualmente coltivate in Italia) oggi è una colonna della DIETA MEDITERRANEA.

Se Tomato deriva dall’atzeco, il termine italiano “pomodoro”, è riconducibile al colore giallo dei primi frutti apparsi in Europa, alla fine del ’500, successivamente soppianti da varietà a frutto rosso, anch’essi presenti nell’America Meridionale.

Dalla Spagna, al seguito degli Arabi, il pomodoro giunse in Sicilia, dove si ritrovano le più antiche ricette italiane a base di pomodoro, soprattutto sughi per condire, in alternativa ai nordici condimenti a base di burro.

Oggi il pomodoro viene coltivato in tutta la Penisola. In Italia, secondo dati riferiti al 2019, ci sono oltre 60mila ettari dedicati alla coltivazione del pomodoro, per un totale di circa 5 milioni di tonnellate di pomodori trasformati. Attualmente il nostro Paese è leader nella produzione di conserve e trasformati di pomodoro: il 13% dell’intera produzione mondiale proviene dall’Italia, e all’interno dell’Europa metà della produzione è Made in Italy.

Fra le varietà piu conosciute, coltivate in Italia, ricordiamo: il pomodoro di pachino e il San Marzano, quello del Piennolo del Vesuvio, il pomodorino sannita, il datterino, il ciliegino, il costoluto, quello a grappolo e il Camone di Sardegna.

Enogastronomia è una rubrica a cadenza quindicinale a cura di Silvia Donnini