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Enogastronomia. Le insalate, colori sulla tavola: storie, aneddoti e proprietà nutrizionali

Le insalate sono tantissime, sono i più semplici alimenti che accompagnano e hanno accompagnato il percorso vitale dell’uomo

Non tutte le insalate sono uguali e non tutte le insalate in maniera generica sono idonee per le preparazioni delle varie ricette. Esistono un’infinità di specie: cicoria (indivia, scarola, belga, tanto per citarne alcune), lattuga in cespi, soncino e radicchio. Conosciute fin dai tempi dei Romani, l’insalata si scopre nella storia, nella letteratura, nell’arte e nella cultura. Interessanti letture e molte altre nozioni scientifiche si possono scoprire nel completo e ricco volume “le Insalate”, il 14° della collana Coltura&Cultura, promossa da Bayer CropScience, che da anni si pone l’obiettivo di far conoscere i valori della grande produzione agroalimentare italiana e gli stretti legami con il territorio.

Ben 67 autori hanno lavorato alla realizzazione del volume, raccontando in dettaglio le diverse varietà, analizzando aspetti morfologici, fisiologici e tecniche di coltivazione, dedicando ampio spazio alla lunga storia sulle nostre tavole e alle singole tradizioni regionali italiane. 600 pagine suddivise per argomenti e con tantissime immagini a colori; molto curata la sezione relativa all’alimentazione visti gli eccellenti valori nutrizionali e il loro importantissimo ruolo in una dieta corretta.

Mangiare insalata ogni giorno non solo non procura problemi particolari ma risulta positivo per la salute. Anzi, secondo quanto riportano le linee dietetiche dei CDC statunitensi bisognerebbe mangiare almeno due tazze e mezzo di vegetali al giorno.

Le verdure più consumate in Italia in base ad una pubblicazione del Cso Italy nel 2018, al primo posto c’è la patata con oltre 700mila tonnellate. Seguono poi il pomodoro con 580mila tonnellate e le insalate con 430mila tonnellate. All’interno del gruppo delle lattughe, in base a quanto emerge da una ricerca di mercato di Bonduelle del 2019 su dati Nielsen, è l’iceberg la più consumata in tutta la Penisola, con le sue 12mila tonnellate. A seguire troviamo il lattughino verde con circa 9mila tonnellate, mentre per pochissimo è fuori dal podio la rucola con quasi 8mila tonnellate con la produzione.

Talvolta ci si chiede: quale insalata fa bene all’intestino? In caso di colon irritabile o pancia gonfia meglio scegliere la valeriana, songino, lattuga o lattughino. Se la persona presenta queste problematiche, non aggiungere all’insalata i legumi, poiché fibre, potrebbero peggiorare la situazione.

Se non si presentano problemi, invece, possiamo comporre un’insalata con una base di songino, pomodori, cetrioli, feta e olive, simile all’insalata greca. Oppure un’insalata con avocado, petto di pollo e pane, nel caso si è fatta attività sportiva. O ancora, come insalata più leggera, possiamo comporne una con rucola, mela, tonno e cipolla.

In Italia la lattuga è coltivata sia in pieno campo che in coltura protetta. Le prime 5 regioni, in base ai dati Istat 2020, per la coltivazione in pieno campo sono Puglia, Sicilia, Lazio, Emilia-Romagna e Campania mentre in coltura protetta in pole position cè Lazio, a seguire Campania, Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. Solo in Italia sono molte le tipologie di lattuga conosciute. Ricordiamo: la lattuga romana, la lattuga riccia, la lattuga cappuccio, la lattuga gentile, la valeriana o songino, la lattuga iceberg, il lattughino, la lattuga trentina, la lattuga pasqualina, la lattuga salanova, la lattuga pesciatina o toscana.

L’ampia gamma di tipologie di insalate e la diffusione della coltivazione su gran parte del territorio nazionale garantisce la presenza del prodotto sul mercato tutto l’anno. Questo grazie anche alla diffusione della 4° gamma, quel mercato dei prodotti pronti per il consumo, vale a dire freschi, già lavati e pronti da mangiare, che attrae un numero sempre più elevato di consumatori.

Tutte le insalate anche in un libro: dalla coltivazione alla consumazione attraverso storie, aneddoti e proprietà nutrizionali

Enogastronomia è una rubrica a cadenza quindicinale a cura di Silvia Donnini