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Fine solo 2 candidature e si alle alleanze con i partiti: il M5S cambia, rinnega se stesso e diventa un partito qualunque


Gli iscritti alla piattaforma Rousseau hanno votato ed hanno sancito la fine del M5S, almeno quello che doveva aprire il parlamento come una scatoletta, ora nella scatoletta ci sono anche loro

È andata come previsto, il capo ha dato le indicazioni che il “gregge” ha seguito. Alle 12 di oggi si è conclusa la votazione su Rousseau, iniziata 24 ore prima. La base del movimento 5 Stelle ha deciso dando il via libera ai due quesiti proposti dal capo politico Vito Crimi: Sì alla modifica del cosiddetto “mandato zero”, cioè massimo due elezioni e poi a casa si e alle alleanze con i “partiti tradizionali” sul territorio. Da oggi dunque i big del partito – ormai questo è l’ex movimento – potranno ricandidarsi tre volte e potranno fare alleanze con chiunque.

Per la cronaca, come riportato in un post sul Blog delle Stelle, i voti favorevoli al quesito sul mandato zero (80,1%), sono stati 39.235 mentre i sì alle alleanze sono stati 29.196 (59,9%), su un totale di 48.975 aventi diritto che hanno espresso complessivamente 97.685 preferenze.

Il movimento dunque non esiste più, almeno quello dei “Vaffa”, delle affollate piazze dell’antipolitica con gente arrabbiata che gridava “onestà, onestà” e per i quali la politica era sporca e se ti alleavi ti sporcava, ti corrompeva e comprava.

Con la fine dei due mandati, poi stop, vengono toccati i valori fondamentali di quello che fu il Movimento. Stesso discorso per le alleanze: “siamo puri, noi veniamo davvero dal basso e siamo diversi da voi”.

Dunque adesso il sindaco di Roma Virginia Raggi potrà ricandidarsi alle elezioni del prossimo anno a Roma e nelle imminenti regionali, ci potranno essere candidati comuni con il PD. Oggi il voto ha certificato che si, siamo diversi, ma se per vincere, un po meno.