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Gela. Colpi d’arma da fuoco in centro, individuato il “pistolero”: avvertimento di piombo per ruggini personali


Almeno due colpi sarebbero stati esplosi in pieno centro cittadino a Gela, intorno alle 19, nonostante nella zona a quell’ora ci fossero tanti passanti, oltre ai clienti delle attività commerciali. Un proiettile ha raggiunto alla gamba, un uomo, Francesco D’Amico, che risiede a Catania.

È accaduto nella serata di ieri, a Gela, nella zona all’incrocio tra via Falcone e via Tevere. I poliziotti del locale commissariato, supportati dai carabinieri, avrebbero già individuato il pistolero che ha esploso diversi coli di arma da fuoco tra attività commerciali e passanti. L’obiettivo sarebbe stato proprio Francesco D’Amico e da quanto emerge, solo per intimidirlo e non per ucciderlo.

Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, alla base dell’azione di fuoco, ci sarebbero ruggini personali, derivanti dalla separazione da una giovane. Un rapporto sentimentale naufragato, un figlio conteso e il tentativo del nuovo compagno di imporre la propria legge, a colpi di pistola.

I poliziotti, coordinati dal dirigente capo Francesco Marino, stanno ricostruendo quanto accaduto. Non è chiaro se il pistolero abbia utilizzato un’arma giocattolo modificata, come quelle sequestrate negli ultimi mesi in città. A questo punto, non è da escludere che possa scattare l’arresto.

Secondo quanto trapelato dalle dichiarazioni dei presenti in zona al momento degli spari, i colpi sarebbero stati esplosi da due uomini in sella ad uno scooter Tmax, di cui uno con un casco integrale e l’altro a volto scoperto, che poi si sarebbero dileguati in pochi istanti.

I poliziotti sarebbero riusciti a ricostruire l’intera dinamica. Si esclude comunque l’ipotesi di un regolamento di conti tra gruppi criminali.