Redazione F e AUn agricoltore non è riuscito a pagare alcune rate del mutuo che aveva contratto con la banca per l’acquisto della sua casa e l’istituto di credito l’ha messa in vendita all’asta, ma all’uomo la cosa non è andata giù ed ha reagito.
Gepostet von Giuseppe Giunta am Freitag, 29. Dezember 2017
È accaduto in via Garibaldi a San Cataldo. Il protagonista della vicenda è Cataldo Scarlata con la sua famiglia. L’uomo alla notizia della vendita all’asta per 11 mila euro, del suo appartamento di 140 metri quadrati , acquistato a 90mila euro, che la banca Toniolo, a causa del mancato pagamento di alcune rate del mutuo, gli aveva pignorato, si è barricato dentro con la la moglie e due figli minorenni. Stamani, infatti avrebbero dovuto consegnare la casa all’acquirente, attraverso l’ufficiale giudiziario.
Umanamente il gesto dell’uomo è comprensibile, ma la legge non ammette deroghe e così i carabinieri, chiamati dall’ufficiale giudiziario, sono intervenuti sfondando la porta dell’appartamento e mettendo in manette sia l’agricoltore che il fratello intervenuto in aiuto. L’accusa per i due, è di resistenza a pubblico ufficiale. Ma i due fratelli anche se ammanettati, si sono sdraiati davanti alla porta di casa rifiutandosi di uscire.
L’avvocato Giuseppe Giunta, che nel procedimento assiste l’uomo, il 24 dicembre scorso, aveva presentato istanza di sospensione dello sfratto insieme con un esposto su “possibili speculazioni messe in atto da ignoti nella vendita della casa, avvenuta all’asta dopo ben 5 tentativi e a un prezzo che la giurisprudenza definisce ‘vile’, perciò suscettibile di sospensione”. Il giudice ha però rinviato al 25 gennaio.
Le difficoltà finanziarie dell’uomo sarebbero state causate dal mancato arrivo dei contributi comunitari di cui avevano diritto da anni. I due fratelli hanno protestato a lungo e minacciato di bruciare la casa, che si trova al primo piano di un edificio di tre piani, dando fuoco a un divano che hanno lanciato in strada.
